Presentato il bilancio della Sezione reati contro l’integrità delle persone che comprende anche il Gruppo Minori, impegnato in un'opera di prevenzione
Reati sessuali in aumento. È il dato saliente registrato nel 2023 dalla Srip, la Sezione dei reati contro l’integrità delle persone, una delle sezioni specialistiche della Polizia giudiziaria della Cantonale. Lo scorso anno i reati sessuali constatati sono stati 117, rispetto agli 87 del 2022. In particolare, indica la Srip, sono state denunciate 24 (17 l’anno precedente) violenze carnali, 20 (13) coazioni sessuali, 47 (42) atti sessuali con fanciulli, 10 (4) atti sessuali con persone incapaci di discernimento, 15 (8) molestie sessuali e un (3) caso di esibizionismo.
Ma il bilancio dell’attività svolta nel 2023 dalla sezione investigativa non si ferma qui. Lo scorso anno è stata attivata “in oltre 800 occasioni”, un dato “più alto rispetto all’anno precedente”. Oltre trecentosettanta, per la precisione 371 (364 nel 2022), i casi trattati dal Gruppo Minori (GMin), che in seno alla Srip si occupa di autori di reato minorenni e di prevenzione nelle scuole, e 362 (298) quelli di competenza del Gruppo vittime speciali (Gvs), che interviene appunto nell’ambito dei reati sessuali e dei reati perpetrati contro le fasce più fragili della popolazione, vale a dire minori, anziani, persone con disabilità.
Lo scorso anno la Srip ha aperto “478” inchieste penali, dieci in più del 2022. Le situazioni dalle quali, dopo approfondimenti, non sono emersi elementi di rilevanza penale sono state, annota ancora la Sezione, “255 (194 l’anno precedente)”. Quando necessario queste situazioni sono state comunque segnalate alle Autorità regionali di protezione, ai servizi sociali o ad altri partner del settore sociale o educativo.
C’è stato un incremento degli arresti, passati dai 26 del 2022 ai 35 dello scorso anno: dieci le persone fermate per reati di competenza del GMin e le restanti venticinque per illeciti trattati dal Gruppo vittime speciali.
Nel 2023 sono state inoltre condotte 88 (99 nel 2022) audizioni videoregistrate di vittime di reato. “Si tratta di un’importante e delicata attività svolta dalle e dagli inquirenti della Srip per la quale è necessaria un’apposita formazione”, osserva la stessa Sezione.
Numerose ma sostanzialmente stabili le inchieste condotte dal Gruppo minori per i reati violenti commessi da minorenni – risse, aggressioni, lesioni gravi lesioni semplici, vie di fatto, liti, discussioni e maltrattamenti – che si attestano, come l’anno precedente, a un centinaio.
Per contro lo scorso anno sono salite a 11 (1 nel 2022) le rapine che hanno coinvolto autori minorenni a danno di altri minorenni, conferma la sezione specialistica della Polgiudiziaria. “Di norma questi reati vengono commessi in situazioni di superiorità numerica, per mezzo della forza fisica e dietro minaccia – spiega la Cantonale –. Per contro, dopo il forte aumento avuto nel 2022 (da 37 nel 2021 a 84), le inchieste per il reato di pornografia lo scorso anno sono risultate in calo, con 66 casi registrati”. Di queste, quarantasette hanno riguardato incarti provenienti dal monitoraggio effettuato a livello internazionale e nazionale della rete internet. Sempre nel 2023 la Srip ha eseguito l’analisi di “diverse centinaia” di dispositivi elettronici di vario tipo. “In questo ambito il volume di dati da analizzare ed esaminare è in costante aumento”, evidenzia la Sezione. In due casi le inchieste aperte nel 2023 per il reato di pornografia hanno portato “all’arresto di due autori sospettati anche di aver commesso atti sessuali con fanciulli”.
Per quanto riguarda la “sempre intensa” attività di prevenzione, nel 2023 il Gruppo visione giovani, che fa parte del Gruppo minori formato da agenti specializzati nella prevenzione della violenza nelle scuole, è stato sollecitato “488 volte (708 nel 2022) per richieste di aiuto da parte di genitori o di direzioni di istituti scolastici”. Gli agenti hanno svolto “ben 439 interventi di prevenzione nelle scuole e 156 colloqui di conciliazione con i minori ed eventualmente le famiglie: queste attività hanno permesso di evitare 367 querele penali a favore del diritto riparatorio”.