Ticino

‘Magistrati, nomine da rinviare’

L'Mps avanza una richiesta ‘formale’ all'Ufficio presidenziale del Gran Consiglio

La presidente del Gran Consiglio Nadia Ghisolfi
(ti-press)
7 marzo 2024
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L’elezione di due procuratori pubblici, in sostituzione delle dimissionarie Marisa Alfier e Pamela Pedretti, e di un giudice supplente del Tribunale penale cantonale, va congelata. Lo chiede, nero su bianco, all’Ufficio presidenziale del Gran Consiglio (di cui fanno parte anche i capi dei gruppi parlamentari) il Movimento per il socialismo. Dunque un’istanza “formale” di “rinvio” delle relative trattande all’ordine del giorno della sessione parlamentare al via lunedì prossimo: una richiesta di rinvio che i deputati dell’Mps Matteo Pronzini e Giuseppe Sergi avanzano in seguito ai dubbi e alle polemiche suscitati dalle proposte di nomina, precedute da trattative e inciuci fra partiti, che la commissione ‘Giustizia e diritti’ ha sottoposto al plenum del Gran Consiglio.

“Converrete con noi – annotano Pronzini e Sergi – che lo spettacolo che i vostri partiti stanno offrendo in questi ultimi giorni in relazione alla nomina dei magistrati non è molto edificante. Non abbiamo una grande considerazione del parlamento (in particolare per il trattamento – non certo democratico – che ci riserva regolarmente); ma il basso livello che sta raggiungendo la sua credibilità non può che destare preoccupazione. Per questa ragione – scrivono ancora i due deputati dell’Mps – riteniamo opportuno che si soprassieda, nella prossima seduta del Gran Consiglio, alla nomina dei magistrati. Per questo, vi anticipiamo formalmente la nostra richiesta”. La quale, aggiungono, “si giustifica ancora di più alla luce della lettera aperta, resa pubblica oggi, di diversi autorevoli ex procuratori pubblici: Maria Galliani, Bruno Balestra, Paolo Bernasconi, Fabrizio Eggenschwiler, Arturo Garzoni, Luca Maghetti, Luigi Mattei, Fulvio Pelli, Pietro Simona, Emanuele Stauffer”.

«Come Mps – dice Matteo Pronzini – chiediamo che il dossier torni in ‘Giustizia e diritti’ e che questa commissione parlamentare riapra i concorsi. E che poi, senza inciuci vari e dunque con la dovuta trasparenza, ponga l’accento, nella scelta dei candidati dei quali proporre l’elezione, su competenza ed esperienza».