Il dopo Alfier e Pedretti. Destinatario della missiva, l'Ufficio presidenziale del Gran Consiglio. ‘Si nominino candidati competenti e con esperienza’
Dieci ex magistrati: un’ex procuratrice generale aggiunta (Maria Galliani), un ex procuratore generale (Bruno Balestra) e i già procuratori pubblici Paolo Bernasconi, Fabrizio Eggenschwiler (anche ex magistrato dei minorenni e giudice istruttore), Arturo Garzoni, Luca Maghetti, Luigi Mattei, Fulvio Pelli, Pietro Simona (anche ex giudice istruttore) ed Emanuele Stauffer. Sono gli autori di una lettera inviata all'Ufficio presidenziale del Gran Consiglio in cui esprimono “la più viva preoccupazione riguardo ai criteri di selezione dei candidati alla funzione di procuratore pubblico”.
Il riferimento è a trattative e inciuci fra partiti – retroscena portati alla luce in questi giorni dalla ‘Regione’ – sfociati nelle proposte di nomina che la commissione parlamentare ‘Giustizia e diritti’ ha confezionato all’indirizzo del plenum del Gran Consiglio chiamato a eleggere i/le subentranti alle procuratrici dimissionarie Marisa Alfier e Pamela Pedretti. Dodici i candidati – sette segretari giudiziari (sg) del Ministero pubblico, due cancellieri della Corte d’appello e revisione penale e tre avvocati – che la Commissione di esperti ha considerato idonei a ricoprire la carica di pp. La ‘Giustizia e diritti’ ha optato per due aspiranti procuratori oggi entrambi segretari giudiziari. Uno dei due è Alvaro Camponovo ed è soprattutto il suo caso a far discutere. In quota Lega, dopo essere stato Verde liberale, Camponovo è dei sette segretari giudiziari (stretti collaboratori dei procuratori) quello con meno esperienza: è sg dal gennaio 2022. Ed è operativo nella squadra del Ministero pubblico che indaga sui reati finanziari, quando le partenti Pedretti e Alfier si occupano del perseguimento dei reati di polizia, cioè degli illeciti che non sono di natura finanziaria. Inoltre suo padre è amministratore della società della quale Sabrina Aldi, avvocata, vicecapogruppo della Lega in parlamento e seconda vicepresidente della ‘Giustizia e diritti’, è direttrice amministrativa. Una circostanza che suscita interrogativi legati all’opportunità dell’operazione. Sia chiaro: non è la prima volta che trattative, promesse e conflitti d’interesse nei e tra partiti fanno da sfondo all’elezione dei magistrati in Ticino, anzi. È la spartizione partitica delle poltrone giudiziarie nel vigente sistema di reclutamento di giudici e procuratori, peraltro sancito dalla Costituzione cantonale: spetta al Gran Consiglio designare le toghe.
L’elezione di due pp in sostituzione delle procuratrici Alfier e Pedretti è all'ordine del giorno della sessione di Gran Consiglio che comincerà lunedì prossimo.
“Poiché abbiamo trascorso molti anni nell’esercizio di questa funzione giudiziaria (quella di procuratore, ndr), ci riteniamo legittimati – scrivono i dieci ex magistrati inquirenti – a sottolineare ancora una volta che, per affrontare efficacemente gli oneri che questa carica comporta, è indispensabile, fra le altre qualità, godere di un’adeguata e specifica prolungata esperienza, idealmente maturata sia negli Uffici giudiziari che nella libera professione” (quella di avvocato). Il confronto quotidiano “con procedure complesse, con persone in stato di crisi acuta e con avvocati sperimentati, per di più in permanente sovraccarico di oneri lavorativi, può essere sopportato e gestito con efficienza solamente da parte di giuristi già particolarmente forgiati. Il costante carico intellettuale ed emotivo è elevato al punto da poter essere tollerato e gestito soltanto con parecchi anni di esperienza in questo settore”.
Proprio in questi ultimi anni, prosegue la missiva all’Ufficio presidenziale del parlamento cantonale, “il Gran Consiglio è stato più volte reso attento riguardo alla grave criticità in cui versa il Ministero pubblico del Cantone Ticino a causa delle sue risorse ampiamente insufficienti rispetto alla inarrestabile crescita di problematiche nuove”. “Anche a causa di questi fenomeni, l’efficienza del Ministero pubblico richiede l'elezione di magistrati che siano in grado di iniziare la loro attività a pieno ritmo sin dal loro primo giorno, facendo tesoro e apportando all'Ufficio (la Procura, ndr) la loro esperienza. Pertanto, mossi soltanto dalla preoccupazione del grave rischio di ulteriore deterioramento dell’efficienza del Pubblico ministero del nostro Cantone, confidiamo che le scelte da parte del Gran Consiglio siano ispirate esclusivamente da criteri di idoneità personale, competenza ed esperienza professionale”.
Ma c’è di più. "Abbiamo accenni, presso il Pubblico ministero, anche all’effetto pesantemente frustrante e demotivante per lo spirito di squadra e per l’atmosfera lavorativa generale, a causa di scelte ispirate da fattori estranei a quelli suddetti", si evidenzia nella lettera.
I firmatari della missiva colgono infine l’occasione “anche per esprimere la speranza che il Gran Consiglio possa prossimamente decidere pure riguardo alle proposte pendenti relativamente al sistema di elezione dei procuratori pubblici, in modo da evitare interferenze non istituzionali, pur nel rispetto della rappresentatività all’interno delle strutture giudiziarie cantonali".