Ticino

Frontalieri, ‘il governo vuole fare un regalo all’Italia?’

La deputata della Lega Sabrina Aldi interroga il Consiglio di Stato: ‘Come intende interpretare l’esecutivo il nuovo accordo sulla fiscalità?’

Sabrina Aldi
(Ti-Press)
18 gennaio 2024
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“Frontalieri e nuovo accordo sulla fiscalità, il Consiglio di Stato vuole fare un regalo all’Italia?”. È quanto chiede in un’interrogazione al governo la deputata in Gran Consiglio Sabrina Aldi per il gruppo Lega dei ticinesi.

“Sul Corriere del Ticino di mercoledì 17 gennaio 2024 – scrive Aldi – è apparso un interessante articolo a firma di Samuele Vorpe, Donatella Negrini e Marco Bernasconi dal titolo ‘Frontalieri e deduzioni sociali: un regalo all’Italia’, in cui si pone l’accento sulla nuova fiscalità dei frontalieri e in particolare sulla questione relativa alle deduzioni generali e sociali”. Per la granconsigliera leghista, “un elemento cruciale e di rilevanza per le nostre casse cantonali e comunali sarà l’interpretazione che si darà al nuovo accordo e in particolare se questo verrà interpretato nel senso di permettere al Canton Ticino di non considerare più nel calcolo dell’imposta alla fonte le deduzioni generali e sociali per i nuovi frontalieri”. E aggiunge: “Tale interpretazione, se in un primo momento può sembrare contraria al diritto federale, parrebbe per contro possibile considerato il fatto che, con il nuovo accordo, i frontalieri verranno tassati illimitatamente in Italia. Pertanto, sia alla luce dell’accordo medesimo, che permette le deduzioni nello Stato contraente di residenza, sia della giurisprudenza del Tribunale federale, dovrebbe essere possibile concludere che le deduzioni sull’imposta alla fonte non saranno più possibili perché già riconosciute in Italia”.

Tant’è che Aldi chiede al Consiglio di Stato se quanto apparso sul Corriere sia corretto, se il governo ha già avuto modo di chinarsi sulla questione dell’eventuale riconoscimento delle deduzioni per i ‘nuovi’ frontalieri e come intende interpretare il nuovo accordo sulla fiscalità dei frontalieri. La deputata chiede inoltre quali siano le previsioni di differente introito tra l’ipotesi in cui si riconoscessero le deduzioni sull’imposta svizzera e l’ipotesi contraria, ovvero che sia unicamente l’Italia a procedere in questo senso, e se l’esecutivo può fornire alcuni esempi di calcolo concreti.