Pieno sostegno della commissione Economia e lavoro al messaggio governativo che propone il credito per il prossimo quadriennio
Un credito quadro complessivo di 60 milioni di franchi per sostenere nei prossimi quattro anni l’innovazione e la politica economica regionale. La proposta – contenuta in un messaggio del Consiglio di Stato – ha raccolto il sostegno della commissione parlamentare economia e lavoro, che all’unanimità ha sottoscritto il rapporto di Andrea Censi (Lega), Claudio Isabella (Centro) e Cristina Maderni (Plr). La novità principale è di ancorare nella Legge per l’innovazione economica (LInn) la futura struttura organizzativa del parco dell’innovazione, ‘Switzerland Innovative Park Ticino’, che vedrà la luce nel prossimo quadriennio. “È un progetto che ha le potenzialità di racchiudere al suo interno tutte le componenti della politica dell’innovazione”, si legge nel rapporto. “Il parco rappresenta il naturale coronamento degli sforzi intrapresi negli ultimi anni tramite la politica universitaria. Inoltre attraverso il parco si prevede di contribuire al rafforzamento di settori ritenuti strategici per lo sviluppo economico futuro”. La concretizzazione di ’Switzerland Innovative Park Ticino’ non è però l’unica novità contenuta nel messaggio. Verranno infatti rafforzati i servizi a favore delle piccole e medie imprese che operano in una fascia mediana di tecnologia, supportandole nella presa di coscienza e sviluppo dei processi di innovazione. Vista la situazione finanziaria del cantone, sottolinea il rapporto, l’impatto complessivo è rimasto identico a quello della legislatura precedente, senza procedere dunque al degli adeguamenti.
La sede definitiva del parco dell’innovazione sarà sull’area che attualmente ospita le officine di Bellinzona. Nel frattempo l’organizzazione segue un concetto di “multi-sito”, che resterà presente nonostante la sede centrale di Bellinzona, e viene portata avanti tramite i centri di competenza sparsi sul territorio e già attivi. “Le aree di interesse del parco riflettono la struttura economica ticinese e le competenze presenti negli istituti universitari del nostro cantone. Sono state definite a partire dai tre principali ecosistemi di innovazione in cui il Ticino può distinguersi e competere a livelli internazionale”, ricordano i deputati. Questi sono: le scienze della vita; la tecnologia dell’informazione e della comunicazione; la meccatronica, elettronica e tecnologia dei materiali. Il nuovo ente parco, Switzerland Innovative Park Ticino, prenderà la forma di una società anonima che sarà senza scopo di lucro. La sua funzione sarà quella della gestione strategica del parco e di supervisione dei centri di competenza affiliati. Oltre a ciò, avrà la facoltà di accettare nuovi centri di competenza nel parco e di escludere o riorientare quelli che non ne soddisfano i criteri. L’azionariato coinvolgerà cantone, Usi, Supsi e BancaStato ed economia.
Politica di sostegno all’innovazione, ricordano rapporto e messaggio governativo, che non può prescindere dalle esigenze più basilari. Tra queste: il sostegno a imprese che non hanno per forza necessità di investire in tecnologie di punta. Una delle evoluzioni principali del sostegno alle attività imprenditoriali è “il rafforzamento dei servizi a favore delle Pmi che operano in una fascia mediana di tecnologia, con esigenze di innovazione perlopiù incrementale e di processo”. Il supporto sarà assicurato attraverso attività di accompagnamento dirette e attraverso attività collettive come eventi tematici o nuove forme di coinvolgimento. Inoltre, “si intende sensibilizzare ulteriormente le Pmi sull’importanza della protezione intellettuale come strumento strategico e competitivo".
Lo stanziamento, suddivisi in tre diversi crediti, vuole anche aiutare le aziende del territorio confrontate con la carenza di personale. “È un problema che tocca diversi settori. Con le misure di politica economica regionale sarà possibile sostenere iniziative per contrastare il fenomeno". Nello specifico, “si prevede di intervenire nella sensibilizzazione e nell’avvicinamento dei giovani alle professioni e ai settori per i quali questa condizione sarà verificata”. Per le regioni periferiche è invece previsto un rafforzamento degli strumenti a supporto del loro riposizionamento. “Questo processo si svilupperà principalmente attraverso l'implementazione e la concretizzazione dei masterplan, l'introduzione di un nuovo ambito legato all'economia locale e il rafforzamento degli enti regionali per lo sviluppo”.