Ticino

Per il settore turistico è stato un mese di luglio in calo

Dal rapporto dell’Ufficio federale di statistica emerge una netta diminuzione della domanda alberghiera in Ticino, ma reagire è ancora possibile

In sintesi:
  • Agosto e settembre, però, mostrano un miglioramento
  • Le priorità della presidente di HotellerieSuisse Ticino
Un luglio al di sotto della media
(Ti-Press)
6 settembre 2023
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«Che le cifre dell’anno scorso sarebbero state difficili da raggiungere lo sapevamo». Così si esprime Sonja Frey, presidente di HotellerieSuisse Ticino, di fronte al -4,8% registrato nei pernottamenti in Ticino durante il mese di luglio 2023 rispetto all’anno precedente. Il quadro tracciato dal rapporto dell’Ufficio federale di statistica sulla domanda alberghiera in Ticino fa emergere una diminuzione del turismo a tutto campo. Non solo i pernottamenti dunque, ma anche l’occupazione media mensile (-8,3%) e il totale degli arrivi (-2,8%). Il Sud delle Alpi sembra inoltre essere più toccato rispetto al resto della Svizzera.

Puntare sul mercato estero

La presidente di HotellerieSuisse Ticino ci spiega questo declino con una dipendenza troppo forte dal mercato della Svizzera tedesca: «Dalla fine della pandemia, da quando insomma è possibile viaggiare di nuovo, gli altri Cantoni si sono potuti affidare a un forte turismo proveniente da altri Paesi. Per questo è importante anche per noi puntare sul mercato estero e non più soltanto su quello svizzero. La differenza si vede già soltanto paragonando Locarno a Lugano, città in cui vi sono molti più turisti provenienti dagli Stati Uniti».

La pandemia sembra dunque avere influito sul turismo ticinese facendolo rimanere a bocca asciutta, dopo il boom registrato nel 2020 e nel 2021. Per Frey i molti turisti svizzeri tedeschi arrivati in quel periodo passano ora oltre alla ricerca di nuove destinazioni.

‘Gli eventi non hanno convinto’

Dati di agosto e previsioni di settembre alla mano, Frey ci illustra come sia luglio a rappresentare un’eccezione: «Agosto è andato bene e anche settembre sembra puntare nella stessa direzione. Penso che il problema di luglio sia stato che gli eventi – in particolare il Moon&Stars, il cui programma è stato poco apprezzato – non hanno attirato abbastanza persone come in passato. Aggiungerei in più che abbiamo comunque superato il 2019 da gennaio a luglio (+9,1%) e il mese di luglio dello stesso anno (+4,5%)».

Il franco forte non gioca d’altronde sicuramente a favore del turismo svizzero. «I costi sono aumentati ovunque in Svizzera – prosegue Frey – e, nonostante anche l’Italia si stia allineando con questo incremento, andare in vacanza oltre confine risulta sempre ancora vantaggioso».

Reagire è ancora possibile

Cosa fare dunque? Nell’ottica di attirare turisti dall’estero, secondo Frey è necessario far conoscere il Ticino agli altri Paesi, partecipando per esempio a delle esposizioni. Un altro punto dolente tutto ticinese sono i servizi spesso non considerati all’altezza delle esigenze. «È essenziale – sottolinea ancora la presidente di HotellerieSuisse Ticino – che i nostri alberghi offrano i servizi richiesti dalla clientela, in particolare in termini di infrastrutture e sostenibilità. Dovremmo anche cercare di fidelizzare al massimo i nostri clienti in modo che ritornino in futuro». Le manifestazioni e gli eventi restano inoltre un aspetto su cui puntare maggiormente: «Qui in Ticino – prosegue – vengono organizzate di rado manifestazioni e congressi di un certo rilievo. Se avessimo un programma più vasto, penso che la situazione sarebbe molto diversa».

Per le prossime stagioni sono intanto previste delle campagne di Ticino Turismo per attirare dei visitatori durante il periodo autunnale.

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