Franca Galfetti Soldini dichiara fedeltà alla Costituzione e alle leggi. Per lei e i colleghi il lavoro non mancherà, dati gli sviluppi del ‘caos Tpc’
Eletta la scorsa settimana dal Gran Consiglio alla carica di presidente della Commissione di ricorso sulla magistratura, l’avvocato ed ex pretore Franca Galfetti Soldini ha dichiarato ieri fedeltà alla Costituzione e alle leggi. Lo rendono noto (il giorno dopo...) i servizi parlamentari. Di certo alla neopresidente e ai suoi colleghi il lavoro non mancherà, considerati in particolare la vicenda ‘caos Tpc’ e i suoi ultimi sviluppi. Ovvero la destituzione con effetto immediato, pronunciata di recente dal Consiglio della magistratura, dei giudici Siro Quadri e Francesca Verda Chiocchetti. Un pesante provvedimento che i due, patrocinati dall’avvocato Marco Broggini, contestano, tant’è che hanno già preannunciato ricorso contro la sentenza del Cdm. Ma ci sono altri capitoli del cosiddetto ‘caos Tpc’ al vaglio della Commissione di ricorso sulla magistratura.
La cerimonia è stata diretta dal primo vicepresidente del Gran Consiglio Fabio Schnellmann. Vi hanno preso parte tra gli altri il consigliere di Stato e direttore del Dipartimento istituzioni Norman Gobbi, il presidente del Tribunale d'appello Giovan Maria Tattarletti, il presidente del Consiglio della magistratura Damiano Stefani e il segretario generale del Gran Consiglio Tiziano Veronelli.
Con la recente nomina, il parlamento ha colmato una lacuna importante. Da mesi infatti la Commissione di ricorso sulla magistratura era senza presidente, avendo Emanuela Epiney-Colombo, già giudice del Tribunale d’appello, cessato il proprio mandato (a fine giugno) per raggiunti limiti di età. Il Gran Consiglio, nella sua ultima seduta dell'anno, ha dato quindi seguito alle indicazioni dell’Ufficio presidenziale del parlamento, che al plenum del Gran Consiglio proponeva appunto l’elezione di Galfetti Soldini, ex magistrato di lunga esperienza e presidente per diversi anni della Sezione 3 della Pretura di Lugano. Nata nel 1959, liceo a Lugano, laurea in diritto all’Università di Losanna, brevetto di avvocato nel 1987 e quello di notaio l'anno successivo, Galfetti Soldini è stata pure giurista redattrice alla Pretura di Lugano, Sezione 1. Dal 1988 al ’96 ha svolto inoltre la funzione di segretario-assessore nelle sezioni 3, 5 e 6 sempre della Pretura di Lugano. Nel maggio del 2002 la nomina a pretore della Sezione 1 del Distretto di Lugano: era subentrata a Werner Walser, eletto dal Gran Consiglio giudice del Trribunale d'appello.
Secondo la Log, la legge sull’organizzazione giudiziaria, le sentenze del Consiglio della magistratura, ovvero l’autorità che vigila sul funzionamento dell’apparato giudiziario in Ticino con potere disciplinare su giudici e procuratori pubblici, sono impugnabili entro trenta giorni alla Commissione di ricorso sulla magistratura. Le decisioni di questa, ultima istanza ricorsuale a livello cantonale, sono impugnabili davanti al Tribunale federale. La Commissione di ricorso sulla magistratura si compone di un presidente, due membri e due supplenti eletti dal Gran Consiglio. Come ricorda il sito online del Cantone, sono eleggibili i cittadini in possesso di un dottorato in giurisprudenza o titolo equivalente o del certificato di capacità per l'esercizio dell'avvocatura.
Attualmente la commissione risulta così formata: Franca Galfetti Soldini (presidente), il giudice del Tribunale penale federale Roy Garré e l’avvocato Alfio Mazzola (membri). E, quali supplenti, gli avvocati Nicola Fornara e Mario Borradori.
Come detto, sul tavolo della Commissione di ricorso sulla magistratura ci sono già alcuni fascicoli legati alla situazione creatasi in seno al Tribunale penale cantonale. Si profilano giorni di intenso lavoro per i suoi componenti.