Il Comitato ratifica le candidature di Marchesi, Galeazzi, Martignoni, Pamini, Soldati e (Roberto) Pellegrini per il Nazionale. E di Chiesa per gli Stati
«La sfida rappresentata dalle elezioni federali sarà tutto fuorché facile. Il risultato che abbiamo ottenuto alle cantonali di aprile, quel 51 per cento di elettori in più», e due seggi in più in Gran Consiglio, «sia uno sprone per fare ancora meglio a ottobre. Non dobbiamo comunque dare nulla per scontato. Servirà quindi l’impegno di tutti, per essere ancora più presenti nelle istituzioni». Il presidente dell’Udc ticinese Piero Marchesi lancia ufficialmente la campagna in vista del voto per il Consiglio nazionale e il Consiglio degli Stati. Lo fa in occasione del Comitato cantonale, riunito in serata a Bellinzona. Comitato che ratifica le prime sei candidature per la Camera del popolo e quella di Marco Chiesa per gli Stati, dove è entrato quattro anni fa. In corsa per il Nazionale sono – oltre all’uscente Marchesi – il municipale di Lugano e granconsigliere Tiziano Galeazzi, l’ex sindaco di Bellinzona Brenno Martignoni, i deputati al Gran Consiglio Paolo Pamini e Roberta Soldati, e il consigliere comunale a Mendrisio Roberto Pellegrini. Quest’ultimo è figlio di Edo Pellegrini, presidente cantonale dell’Unione democratica federale, e già in Gran Consiglio nel gruppo democentrista.
Nella lista principale Udc per il Consiglio nazionale – lista che sarà congiunta con quella della Lega, come da accordo col movimento di via Monte Boglia, che dovrebbe render noti i suoi otto candidati il 1. Agosto – mancano dunque due nomi. Due persone tuttavia già individuate e dalle quali si attende il sì definitivo, assicura il coordinatore della commissione ‘cerca’ Sergio Morisoli. «Sono due persone liberal conservatrici e provengono da altri partiti», concede il capogruppo in Gran Consiglio. E sostiene: «Siamo sicuri che sarà una squadra vincente, capace di attirare voti».
Obiettivo per le federali 2023? Scontato: «Rafforzare l’area di destra» e quindi, continua Marchesi, «riguadagnare il terzo seggio d’area al Nazionale», dopo che nel 2019 ne è saltato uno, con la non riconferma della leghista Roberta Pantani. Riconquistare il terzo seggio, con l’elezione di «un secondo Udc», auspica il presidente cantonale e consigliere nazionale. Senza dimenticare l’altro «importantissimo» obiettivo: «La conferma del seggio di Marco Chiesa» al Consiglio degli Stati. «Marco ha fatto un buon lavoro ed è diventato anche presidente del partito nazionale, ma per riconquistare il seggio agli Stati ci vuole l’impegno di ognuno di noi affinché Marco ottenga sia al primo che al secondo turno il maggior numero di preferenze». Riguardo al programma, Marchesi ricorda alcuni dei temi principali dell’agenda democentrista: «Difendere la neutralità e la sovranità svizzere. Tornare a gestire l’immigrazione, oggi fuori controllo a causa anche della libera circolazione, e mettere un freno al caos nel settore dell’asilo». E poi «combattere le politiche ecologiste estremiste fatte di tasse e divieti, semmai bisogna agire attraverso lo sviluppo tecnologico».
Argomenti sui quali torna Chiesa. A cominciare dalla politica dell’asilo. Secondo il consigliere agli Stati, «vige un sistema che incentiva i migranti illegali ad arrivare nel nostro Paese: dobbiamo fra l’altro ripristinare i controlli alla frontiera». Capitolo neutralità: «Noi vogliamo una neutralità integrale, non vogliamo negoziare i nostri valori».
Per il Nazionale il Comitato cantonale ratifica inoltre le sottocongiunzioni con le liste Udc ‘Artigiani e imprenditori’ (Luca Buzzi, Sandro Campana, Carlo Grandi, Siro Mazzuchelli, Davide Pucci, Andrea Rabaglio, Giorgio Riva, Felix Stutz), ‘Agrari’ (Roberto Aerni, Bruno Bizzozzero, Tino Coldesina, Gianni Martinelli, Roberto Mozzini, Enrico Pedrazzini, Marco Scoglio, Manuel Strazzini), ‘Donne’ (Mariana Ballanti, Raide Bassi, Serenella Bignasca, Carla Bühler, Zahra Rusconi, Erika Scarpitta-Bonù, Giovanna Curti, Dora Croci) e ‘Giovani’ (Gil Canevascini, Anastassiya Fellmann, Stefano Gambazzi, Nicolò Ghielmini, Daniel Grumelli, Idil Kopkin, Aline Prada, Siro Rigamonti). «Queste liste – osserva Morisoli – rappresentano le nostre varie tematiche e i nostri interessi. Con gente, se penso in particolare a quella ‘Artigiani e imprenditori’, che lavora in silenzio e che porta avanti il Paese. O che – prosegue il responsabile della ‘cerca’ – mantengono vivo il territorio, se penso a quella degli ‘Agrari’. I veri ecologisti».