Lo rende noto il governo rispondendo a un'interrogazione dei Verdi. Ammontano a 500 quelli finora esaminati a partire dal 1° gennaio 2023
I filtri anti-particolato testati finora ammontano a circa 500, di questi il 9,3% sono stati riscontrati come difettosi. A rendere note tali cifre è il Consiglio di Stato nella risposta all'interrogazione dei Verdi – primo firmatario Matteo Buzzi – dal titolo ‘Filtri anti-particolato difettosi: quali controlli dei veicoli diesel in Ticino?’. Un atto parlamentare alla base del quale si trova la preoccupazione per il fatto che un'auto diesel con un filtro difettoso “emette tante particelle quante ne emette più di un migliaio di auto con un filtro funzionante, con conseguenze spiacevoli”.
I dati comunicati fanno riferimento al periodo compreso tra il 1° gennaio 2023 e il 21 giugno, data, quest'ultima, della risposta governativa. A inizio gennaio è infatti entrata in vigore la modifica all'ordinanza del Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (Datec) riguardante la manutenzione e il controllo successivo degli autoveicoli per quanto riguarda le emissioni dei gas di scarico e di fumo.
Oltre alla percentuale di filtri anti-particolato difettosi in Ticino, i Verdi chiedevano lumi su come è stata implementata nel Cantone tale modifica di ordinanza. Nel corso dei primi sei mesi del 2022 – risponde il governo – i responsabili dell’Ufficio tecnico della Sezione della circolazione hanno partecipato a due riunioni informative organizzate dal Datec. Durante questi incontri, lo stesso Dipartimento federale ha presentato le apparecchiature che stavano ottenendo la certificazione, nonché le istruzioni su come effettuare controlli sui veicoli campione, focalizzandosi sullo stato del veicolo. Successivamente – prosegue l'esecutivo – nel corso del secondo semestre del 2022, l'Ufficio tecnico della Sezione della circolazione ha selezionato e ordinato l'apparecchiatura che meglio soddisfacesse le esigenze operative; fornito formazione agli esperti della circolazione; e informato gli utenti, le associazioni di categoria e i professionisti del settore sul cambiamento imminente. I controlli dei filtri anti-particolato sono poi regolarmente cominciati all'inizio di gennaio 2023.
Pertanto “sì – afferma il governo a precisa domanda –, la Sezione della circolazione ha acquistato un apparecchio per misurare le concentrazioni di polveri sottili emesse dai veicoli diesel dotati di filtro anti-particolato. Il modello scelto è il Naneos HEPaC, “che si è rivelato funzionale e adeguato alle necessità operative dell’Ufficio tecnico. In previsione dell'estensione dei controlli anche ai veicoli collaudati al di fuori della sede principale – aggiunge il governo –, si è deciso di ordinare un secondo apparecchio della stessa marca”.
Il Consiglio di Stato fa poi sapere che, di comune accordo con gli altri Cantoni, la Sezione della circolazione ha deciso di effettuare controlli sistematici sui veicoli che si presentano per il collaudo non adeguatamente preparati e con numerose carenze, e questo nell'interesse dell'utente. Tale approccio – si legge nello scritto governativo – serve a evitare che i proprietari di veicoli debbano spendere ingenti somme per riparare un veicolo e poi scoprire, durante un secondo controllo, che è necessario anche sostituire il filtro anti-particolato. Nell’ambito dei controlli successivi dei gas di scarico sui veicoli alimentati a diesel, i controlli sono eseguiti a campione, cercando di mirare a veicoli che presentano residui carboniosi all’uscita dello scarico o in sua prossimità.