Ticino

‘L'incentivo fiscale non risolve i ritardi di cura o vendita’

Rustici, il Consiglio di Stato boccia la proposta del Plr di aiuti per incoraggiare il riordino fondiario nel caso di comunioni ereditarie complesse

Un bene da preservare
(Ti-Press)
9 giugno 2023
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"Ben difficilmente, al contrario di quanto ipotizzato dai mozionanti, lo strumento dell'incentivo fiscale può costituire la chiave del problema che ritarda gli interventi di manutenzione o vendita degli immobili". E ancora: "Non si intravedono misure fiscali di competenza cantonale che possano accelerare o sbloccare interventi edili di rifacimento o manutenzione di edifici storici o rustici nel caso di comunioni ereditarie complesse".

Niente da fare, insomma, per la richiesta dei parlamentari liberali radicali Aron Piezzi e Alessandro Speziali di "valutare misure di incentivo fiscale per incoraggiare il riordino fondiario nel caso di comunioni ereditarie complesse o favorire trapassi ereditari più celeri". Primo perché, spiega il Consiglio di Stato nella sua risposta, "la legislazione nel campo successorio è di competenza federale", secondo perché "la Legge sull'imposta federale diretta e la Legge tributaria cantonale già prevedono la deducibilità delle spese di manutenzione degli immobili privati, così come la deducibilità, a determinate condizioni delle spese per lavori di cura di beni culturali protetti".

In più, rileva sempre il governo, "in materia di Imposta sugli utili immobiliari si evidenzia che il Cantone Ticino ha introdotto il differimento dell'imposizione in caso di scioglimento delle comunioni ereditarie, indipendentemente dal fatto che esso comporti o meno il versamento di conguagli in denaro. Si tratta – si legge nel testo – di un'importante eccezione all'imponibilità degli utili immobiliari, che la Legge federale sull'armonizzazione delle imposte dirette dei Cantoni e dei Comuni nemmeno prevede e che favorisce senz'altro lo scioglimento di comunioni ereditarie anche complesse".

‘Gli obiettivi sono coerenti e ancorati nel Piano direttore'

Tutto questo per dire che no, il problema non sarà risolto tramite incentivi fiscali. Meglio, invece, è andata alla prima parte della mozione del Plr. La richiesta di "analizzare e valutare delle misure per scongiurare che il disinteresse dei proprietari e/o le difficoltà nel vedere mettano a rischio la tutela di edifici storici e rustici" per il Consiglio di Stato "sono coerenti con gli indirizzi della politica cantonale e ancorati nel Piano direttore", e di conseguenza "l'analisi della situazione effettiva sul territorio per comprendere quali misure adottare per incentivare e favorire i processi di manutenzione degli stabili che risultassero impediti o procrastinati dalle difficoltà dei proprietari di vendere gli immobili, può a buona ragione entrare nel novero delle attività del gruppo di lavoro che già deve affrontare la questione della rivitalizzazione dei nuclei, così come deciso dal parlamento".