Risoluzione degli operatori e delle operatrici dell'Organizzazione sociopsichiatrica cantonale: ‘Il malessere di parte della popolazione cresce’
Esprime "preoccupazione, disagio e malessere rispetto alle condizioni di lavoro, in primis nei reparti della Clinica psichiatrica cantonale". Ricorda che "le richieste sociali e la presa in carico del malessere di parte della popolazione sono in aumento: attualmente non assistiamo a un adeguamento numerico del personale curante: anzi!". E sottolinea che "la richiesta del Consiglio di Stato di sostituire il personale curante uscente, passando per ogni funzione da un grado di occupazione del 100% all'80% mette a rischio concreto la salute del personale e la qualità della cura offerta alla cittadinanza". È quanto evidenzia il personale dell'Organizzazione sociopsichiatrica cantonale (Osc) in una risoluzione approvata dall'assemblea tenutasi di recente. Personale che invita la Direzione dell'Osc a "continuare ad adoperarsi per migliorare la situazione a breve e medio termine".
Altro tema su cui si sofferma la risoluzione è la prospettata riduzione delle rendite pensionistiche in seguito alla diminuzione del tasso di conversione decisa dall'Ipct, l'Istituto di previdenza del Canton Ticino (stanno intanto per concludersi le trattative tra sindacati e Consiglio di Stato sulle misure di compensazione). "A fronte della prospettiva che le pensioni di 16'000 assicurate/i in primato di
contributi dell’Istituto di previdenza del Canton Ticino vengano ridotte di un ulteriore 20%, se il parlamento non accetterà un piano di compensazione ritenuto adeguato dagli assicurati", l'assemblea del personale dell'Osct ribadisce l'opposizione alla diminuzione "delle rendite e dei salari degli assicurati". La prevista riduzione del tasso di conversione dell’Ipct senza adeguate misure di compensazione "porterà inevitabilmente a un abbassamento delle rendite e dei salari)", si afferma nel documento.
Non solo. Il personale dell'Organizzazione sociopsichiatrica cantonale manifesta inoltre "profonda preoccupazione e inquietudine in riferimento ai preventivati tagli sulle spese cantonali (2023-2025) imposti anche, ma non solo, dal decreto Morisoli", tagli che "avranno forti ripercussioni sulle condizioni di lavoro (effettivi del personale, carovita, aumenti annui ecc.) e sulla qualità di vita della cittadinanza in un momento di profonda crisi sociale e di aumento del disagio psichico". Questi tagli "toccano e toccheranno inevitabilmente anche la nostra organizzazione".
L'assemblea aderisce poi "al principio di un prospettato sciopero generale del settore pubblico e sociosanitario a difesa delle pensioni e contro i tagli che toccheranno inevitabilmente il personale e la qualità del servizio pubblico". E chiede alla Direzione dell'Osc di "difendere la dignità e l’etica professionale del personale spesso denigrato come altre colleghe e colleghi del servizio pubblico".