Ticino

Ticino ‘sentinella’ nella lotta alle specie esotiche

Per clima e prossimità con l'Italia, il nostro cantone presenta le caratteristiche ideali per la loro proliferazione

(Agroscope)
25 aprile 2023
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In Svizzera, le specie alloctone, dette anche neobiota, sono in costante aumento e alcuni organismi sono considerati invasivi e nocivi per l'agricoltura. Per consolidare la ricerca in questo ambito, Agroscope, il Canton Ticino e Agridea, hanno rafforzato la loro collaborazione a Sud delle Alpi, con una accordo della durata di otto anni.

All'interno del Campus di ricerca di Cadenazzo è stata avviata anche una stretta collaborazione con l'Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio. Grazie ai risultati di queste collaborazioni, oltre ai crescenti finanziamenti terzi, si sono sviluppati nuovi progetti. La nota evidenzia come "ormai è indispensabile un approccio sistemico, poiché in molti casi esiste un'interazione diretta tra colture agricole, foreste e paesaggio".

Il Ticino, una porta d'accesso

Il Ticino è considerato una porta d'accesso per le specie alloctone invasive che si diffondono sul territorio elvetico, ed è in parte dovuto alla sua vicinanza con l'Italia, uno dei Paesi più colpiti da neobiota. Uno studio risalente al 2021, ha mostrato che tra il 1960 e il 2020 siano state introdotte nella vicina Penisola oltre 3'000 specie. D'altra parte, le condizioni climatiche del Ticino sono favorevoli per molte piante esotiche.

Il monitoraggio dei neobiota nel cantone dovrebbe quindi fungere ora da sistema di preallarme per il resto della Svizzera. "Le strategie di controllo sviluppate a livello regionale possono essere, se necessario, applicate in un secondo momento in tutta la Svizzera", spiega Philippe Droz della centrale per la consulenza agricola, Agridea, in una nota.

Il numero di neobiota è in aumento tanto in Europa quanto in Svizzera, e rappresenta un fenomeno associato alla globalizzazione degli scambi commerciali, alla mobilità delle persone e al riscaldamento climatico, come si apprende da un comunicato di Agroscope. Alcuni di questi organismi indesiderati, siano essi animali, vegetali o microrganismi, sono già dannosi per l'agricoltura, altri invece potrebbero diventarlo.