Misure di contenimento per la palma di Fortune, che complice il riscaldamento climatico potrebbe espandersi anche più in quota
Specie invasive - Come contenere la palma di Fortune in Ticino
La ‘palma di Fortune’ (Trachycarpus fortunei) si sta espandendo a Sud delle Alpi. L’Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio (Wsl) ha diffuso raccomandazioni per contenere questa specie invasiva.
In alcuni boschi ticinesi vicini alle zone residenziali sembra di essere ai tropici, scrive oggi in una nota la sede di Cadenazzo del Wsl. Le palme piantate nei giardini negli ultimi 50 anni hanno proliferato e in alcuni luoghi stanno soppiantando nel sottobosco le specie autoctone.
Un team di ricercatori del Wsl sta studiando da anni questo fenomeno. Il vantaggio competitivo di questa pianta sempreverde originaria dell’Asia – anche se molti turisti d’Oltralpe la chiamano la ‘palma ticinese’ – è legato anche al fatto che durante l’inverno, mentre gli alberi decidui sono a riposo, questa specie prosegue la sua attività di fotosintesi
Le indagini del Wsl hanno in particolare mostrato che nei boschi con una maggiore densità di palme si riscontra un numero significativamente inferiore di specie vegetali. Sui pendii ripidi, una loro massiccia presenza può aumentare inoltre il rischio di scivolamenti superficiali di terreno e l’intensità delle fiamme nel caso di incendi boschivi.
Attualmente la diffusione di questa palma è limitata alle foreste della fascia periurbana al di sotto dei 900 metri di altitudine. In futuro, con il riscaldamento climatico, essa potrà tuttavia colonizzare anche altitudini maggiori.
I ricercatori del Wsl hanno studiato anche la percezione che il pubblico ha del Trachycarpus fortunei. Un sondaggio ha mostrato che più della metà (il 59%) dei 2’000 partecipanti valuta positivamente la presenza della palma. Il 54% la considera inoltre un simbolo del Ticino.
Il sondaggio ha inoltre mostrato che mentre i divieti di coltivazione e vendita trovano scarso sostegno, altre forme di contenimento più blande come la rimozione delle infiorescenze, l’eliminazione degli esemplari cresciuti spontaneamente o il ricorso a specie di palme sostitutive e non invasive sono meglio accettate.
La sensibilizzazione della popolazione a una corretta gestione di questa pianta ornamentale è quindi fondamentale. Considerando che l’eradicazione completa al di fuori dei giardini non è realistica, i ricercatori raccomandano di puntare sull’eliminazione di queste piante invasive negli ecosistemi ad alto valore naturalistico, come i boschi golenali, e dove opportuno, nei boschi di protezione.
Per la loro rimozione, il Wsl ha sviluppato e testato un metodo efficace tanto in termini di tempo quanto di costi. Per le palme adulte si tratta di tagliare la pianta al piede con una motosega. Per le palme di altezza inferiore agli 80 cm, il cui cuore è in grado di ricacciare ed è ancora sotto il livello del terreno, è necessario procedere anche alla trapanatura della gemma apicale sul tronco tagliato.
Nel Canton Ticino questo metodo è ora raccomandato e applicato anche dagli operatori di settore, scrive il Wsl.