Ticino

Il primo secolo delle Colonie dei sindacati e un 2023 di eventi

L’associazione festeggia i 100 anni dalla prima ‘vacanza’ estiva. Nava: ‘Tempo fa aiutavamo i giovani per salute e cibo, oggi insegnandogli la comunità’

In marcia ma divertendosi
(Colonie dei sindacati)
6 febbraio 2023
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Un secolo e non sentirlo proprio per niente. Nel 2023 le Colonie dei sindacati compiono 100 anni e la ricorrenza dà ancora più motivazione agli organizzatori per ribadire l’importanza di un appuntamento estivo molto radicato nella Svizzera italiana.

«Oggi le Colonie residenziali dei sindacati colmano un deficit di collettività», osserva il presidente dell’associazione Ilario Lodi davanti alla stampa convocata per svelare il programma per quest’anno. Di questi tempi, infatti, «i bambini e i ragazzi hanno molta più difficoltà a confrontarsi con un’esperienza collettiva, che è alla base della democrazia in cui si vive. Bambini e ragazzi – continua Lodi – in colonia usano strumenti per individualizzarsi e conoscere, sperimentare gli strumenti della cittadinanza. E alla base del nostro cantiere d’attività c’è proprio il chiederci in che misura i bambini possano prendere parte a processi che facciano della collettività e della società il punto centrale, integrandoli appieno».

Cambiano i tempi, ma i valori no

In un secolo ne cambiano di cose, però. E la memoria storica, affidata a Giancarlo Nava, non tradisce: «Dei cento anni delle Colonie dei sindacati ho avuto la fortuna di passarne attivamente settanta, a partire dal 1952. Prima quando erano di quattro settimane, poi di tre fino alle attuali due settimane». E in questi anni, con la società che si è evoluta e le condizioni che sono migliorate, è cambiato anche l’ospite tipo delle Colonie: «Se anni fa era il figlio dell’operaio e del lavoratore sindacalizzato, che aveva bisogno di aria aperta, cibo e curarsi la salute, oggi non è più così: è il figlio di genitori che capiscono l’importanza di questa struttura e di una vita comunitaria residenziale, che si distingue dalle colonie diurne dove la sera si torna a casa». In questo soggiorno, rimarca Nava, «i giovani possono vivere un’esperienza comunitaria, socializzante, a contatto con la natura e al ritmo di vita naturale oramai sparito durante l’anno. In un ambiente diverso da quello familiare».

Con le colonie sempre pronte «ad applicare i principi dell’educazione attiva, mettendo cioè il bambino e i suoi bisogni al centro, non il sapere o la scuola. Accanto al benessere fisico, prerogativa appunto dei tempi passati, oggi ci concentriamo sul loro benessere motorio, cognitivo, affettivo». Dando al bambino «la possibilità di fare, curiosare, cercare, trovare un suo spazio all’interno della comunità facendo in modo che aumenti la sua autostima e la sua autonomia». Per andare oltre a questo secolo, per «fare ancora qualcosa di bello», secondo Nava «serve la consapevolezza nei genitori del capire che questo soggiorno residenziale è importante, dà qualcosa in più di quello diurno».

Appuntamento principale a Rodi a fine agosto

Ma è un anno di festa, si diceva. E il programma, illustrato da Michele Aramini, è ricco. Il culmine sarà il fine settimana del 26/27 agosto, nella casa di Rodi: «L’idea è portare le persone, amici della colonia, ex monitori, membri dei sindacati per due giorni immersi nell’ambiente della colonia». Ci sarà una parte ufficiale, una parte più ‘amarcord’. Ma ci sarà anche «un dibattito sull’importanza delle colonie residenziali e, con la possibilità di dormire lì la notte, la domenica mattina avremo una conferenza e una discussione sull’importanza che Camera del lavoro e federazioni sindacali hanno dato a questa organizzazione». In più, l’anno di festa prevede una conferenza alla Filanda di Mendrisio il 9 marzo, una mostra itinerante a partire da aprile 2023 – l’appello di Lodi è di far pervenire del materiale fotografico e video da digitalizzare e rappresentare nella mostra –, un workshop e, oltre al fine settimana a Rodi, anche la presentazione – in autunno – di un libro celebrativo. Per ogni informazione e per la consegna del materiale fotografico, www.coloniedeisindacati.ch.