Succede a Boas Erez che aveva presentato le sue dimissioni l’aprile scorso per ‘divergenze di vedute’ in merito alla gestione amministrativa
Sarà un’esperta di fama mondiale nei campi della finanza internazionale, della macroeconomia e dell’economia politica a guidare sotto il profilo accademico l’Università della Svizzera italiana a partire dal prossimo 1° luglio. Si tratta di Luisa Lambertini, nominata rettrice dell’Usi dopo che Boas Erez, che ha occupava la carica dal 2016, lo scorso maggio l’ha lasciata "di comune accordo" col Consiglio dell’università per "divergenze di vedute" sulla gestione amministrativa. Una separazione avvenuta con un anno e mezzo di anticipo sul termine del suo secondo mandato.
La nomina di Lambertini quale rettrice è stata accompagnata a quella di professoressa ordinaria. Nata a Bologna e cittadina svizzera e italiana, attualmente Lambertini è vicepresidente associata del Politecnico federale di Losanna (Epfl), e alla guida della scuola dottorale (con 2’400 studenti e 22 programmi) e della formazione continua. Dal 2009 detiene la cattedra di Finanza internazionale all’Epfl, cui è giunta dopo una carriera accademica sviluppatasi in atenei americani come l’Università della California a Los Angeles e il Boston College. Ha inoltre collaborato con una serie di importanti istituzioni internazionali, in particolare come consulente della Banca centrale europea, della Federal Reserve Bank e della Banca nazionale svizzera. È stata presidente della International Banking, Economics and Finance Association. Per numerosi anni ha presieduto all’Ecole di Losanna, la Fondazione Wish (Women in Sciences and the Humanities), inaugurando strumenti innovativi, finanziati da donazioni private, per promuovere le carriere femminili nella ricerca, "un obiettivo prioritario per l’Usi", come evidenziato in un comunicato stampa. La sua nomina è avvenuta all’unanimità da parte del Consiglio del’Usi che l’ha scelta tra una settantina di candidature che comprendevano "un folto numero di personaggi d’eccellente livello". Ne abbiamo parlato con Monica Duca Widmer, presidente del gremio.
Monica Duca Widmer, come mai tra la settantina di candidature pervenute avete scelto proprio il nome di Luisa Lambertini? Quali elementi del suo curriculum sono stati decisivi?
Nel bando di concorso per la ricerca della persona adatta ad assumere questa carica era chiaramente indicato che cercavamo qualcuno da un lato con un alto profilo accademico che potesse portare le sue conoscenze e continuare in parte a fare ricerca e insegnare, dall’altro che avesse anche avuto delle esperienze significative a livello gestionale. Tenendo presenti questi due elementi imprescindibili e valutando tutti i profili che ci sono pervenuti, la scelta è caduta su Luisa Lambertini che è risultata la migliore e soddisfa entrambi i criteri essendo professoressa al Politecnico federale di Losanna e avendo una riconosciuta esperienza nel campo del management.
Nel proprio video di presentazione, Lambertini dice di ritenere fondamentale promuovere le carriere femminili nella ricerca, e anche nel comunicato dell’Usi si legge che questo è un obiettivo prioritario dell’ateneo. Quanto ha contato tale aspetto nella decisione presa?
Al momento dell’apertura del concorso avevamo messo esplicitamente l’accento sul fatto che le candidature femminili erano benvenute. Questo non significa che cercavamo di coprire il posto vacante con una donna, ma che volevamo ottenere la possibilità di avere anche un buon numero di donne idonee tra cui scegliere visto che di solito le candidate femminili sono scarse. Non siamo arrivati al 50% ma la percentuale è comunque stata buona. Siamo contenti che alla fine sia stata nominata una donna, ma non è assolutamente stata scelta in quanto tale, bensì perché il suo è risultato il profilo più adeguato e siamo convinti che la scelta risulterà vincente per l’università. Già il fatto che il Consiglio universitario e il Senato l’abbiano votata all’unanimità è un segnale che ci fa pensare che opereremo tutti insieme gomito a gomito per raggiungere sempre nuovi traguardi.
La nuova rettrice è un’esponente del mondo dell’economia e della finanza. Non si rischia di avere una "sproporzione" su questo aspetto oltre che di minare un po’ l’indipendenza dell’ateneo?
L’Usi oggi è composta da sei facoltà. Oltre alle scienze economiche, ci sono le scienze informatiche, quelle biomediche, la comunicazione, la teologia e l’architettura. Il fatto di aver scelto qualcuno che si occupa di economia non implica che verrà promossa maggiormente questa facoltà, non è un segnale in tale direzione. Semplicemente il profilo a tutto tondo di Lambertini è quello che cercavamo. Anche gli sviluppi a livello accademico dell’Usi negli ultimi anni mostrano che non c’è uno sbilanciamento in tal senso, penso in particolare alla facoltà di scienze biomediche su cui abbiamo molto investito e che ha dato un accento alla nostra università di sicuro non solo sull’economia. Oltre a ciò abbiamo 24 istituti in campi molto differenziati. Se qualcuno oggi pensa all’Usi non pensa di primo acchito all’economia.
Cosa vi aspettate dalla nuova rettrice? È stato modificato o ridimensionato questo ruolo rispetto a quando era in carica Boas Erez?
Non è stato ridimensionato ma sono stati meglio definiti il ruolo e i compiti. La rettrice sarà responsabile in primis della gestione accademica dell’università ed è su questa che vogliamo permetterle di concentrarsi. Per poter continuare a fare anche in parte ricerca e insegnamento, ha bisogno di avere una mano destra per i compiti amministrativi dell’università, che è una specie di azienda. Attualmente ci sono 253 persone impiegate nell’amministrazione che si occupano di gestione delle finanziarie, delle risorse umane, degli studenti. Per questo motivo avevamo deciso di aprire un concorso per trovare un direttore operativo addetto a tali compiti.
A che punto è la ricerca di questo direttore operativo?
Il concorso è stato chiuso, stiamo facendo le valutazioni e contiamo di poter terminare la procedura abbastanza velocemente. Nell’ultimo periodo avevamo un po’ rallentato il processo per permettere alla nuova rettrice di valutare i candidati e le candidate che riteniamo validi, visto che la persona che sarà designata dovrà lavorare in stretta collaborazione con lei.
Detto del posto all’interno dell’università, che spazio c’è per la rettrice e per le sue manifestazioni personali nel dibattito pubblico?
Anche nelle occasioni in cui si esprimerà pubblicamente la rettrice dell’Usi sarà sempre la rettrice dell’Usi. Quando si ricopre una carica del genere bisogna sapere che si tratta di un vestito che non si toglie nel momento in cui si finisce di lavorare, ma che rimane sempre l’identificazione col proprio lavoro e in questo caso con l’università.
Che clima si respirava in questi ultimi mesi all’Usi? È stato compromesso dall’allontanamento dell’ex rettore dal suo incarico? Come sono i rapporti con lui in qualità di professore?
Il clima all’università non ha subito ripercussioni per questo avvicendamento. È stato istituito un comitato di transizione che lavorerà fino all’entrata in carica della nuova rettrice il 1 luglio 2023 con un prorettore vicario, Lorenzo Cantoni, che sta svolgendo un operato eccellente. L’Usi non è mai stata in crisi, ha raggiunto obiettivi molto elevati a livello accademico e anche a livello di servizi il grado di soddisfazione dell’utenza è elevato come ha dimostrato un recente studio. Ciò che è in corso è un’ottimizzazione dei processi, che comunque già funzionavano, ma che stiamo cercando di migliorare ulteriormente. Quanto al professor Erez, che attualmente è in congedo sabbatico e inizierà a insegnare a partire dal prossimo semestre, i rapporti con lui sono sereni.