Ticino

Messaggi pedopornografici fra allievi: Robbiani interroga il CdS

Il deputato della Lega dei ticinesi ha inviato un’interrogazione al governo cantonale con cui chiede come intende reagire al fenomeno

Il deputato leghista in governo
(Ti-Press)
25 ottobre 2022
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"Cari genitori, nel corso della giornata di mercoledì 19 ottobre, la Direzione della scuola media di ___ è venuta a conoscenza del fatto che nella chat WhatsApp di almeno due classi della nostra scuola sono stati postati dei video a carattere pedopornografico. Temiamo, purtroppo, che anche nelle chat delle altre classi questi video siano stati condivisi. Non sappiamo chi dei vostri figli abbia visionato questo materiale, ma a ogni modo vi invitiamo a parlarne con vostro/a figlio/a per valutare se e come il suo benessere emotivo sia stato turbato da questi video".

Lo stralcio, citato da una lettera inviata alcuni giorni fa alle famiglie di alcuni allievi di un imprecisato istituto scolastico secondario del Cantone, è stato ripreso dal deputato della Lega dei ticinesi Massimiliano Robbiani in un’interrogazione – ‘Messaggini di carattere pedopornografico tra allievi all’interno di una scuola media’ – inviata all’attenzione del Consiglio di Stato.

La lettera "a dir poco preoccupante" muove il deputato ad alcuni interrogativi, sebbene abbia sottolineato "prontezza e coscienza dell’istituto scolastico", scrive. Alla luce di questo documento Robbiani pone al governo cantonale alcune domande: "All’interno delle nostre infrastrutture scolastiche è cosa rara, o avviene frequentemente?" e, qualora la risposta a questo primo quesito fosse affermativa, si domanda quindi come "stia reagendo il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (Decs) per contrastare questi fenomeni sempre più frequenti?". Infine, Robbiani chiede ancora al governo se lo stesso disponga di "mezzi adatti per farlo e se sì quali?".