In occasione del recente Forum per il Dialogo, l’ambasciatrice svizzera in Italia ha rilasciato una lunga intervista all’Ansa sui rapporti tra i due Stati
"La Svizzera è molto più di cioccolato e orologi: si tratta di un Paese dedito a innovazione, centri di ricerca, tecnologia e formazione, con un’infrastruttura tecnologica avanzata, che volge lo sguardo verso il futuro e che ha una strettissima collaborazione con i suoi partner, come l’Italia". Lo ha detto in un’intervista rilasciata all’agenzia Ansa l’ambasciatrice svizzera in Italia, Monika Schmutz Kirgöz, in occasione del recente Forum per il Dialogo tra Svizzera e Italia svoltosi a Zurigo il 21 e 22 ottobre la cui edizione quest’anno è stata incentrata sul tema ‘Da Dante al Fintech: Svizzera e Italia all’alba del 2030’.
La rappresentate diplomatica ha spiegato che "per quanto riguarda Dante, proprio in questi giorni si celebra la settimana della lingua italiana nel mondo, che accomuna Svizzera e Italia. L’italiano, associato ai suoi grandi scrittori e poeti, permea la cultura e la società svizzera, soprattutto nella parte italofona. Dante è molto importante per il nostro Paese: basti pensare che a 700 anni dalla sua morte, nel Palazzo del Parlamento a Berna si è tenuto un evento di commemorazione in collaborazione con l’ambasciatore italiano a Berna, Silvio Mignano. Il termine ‘Fintech’, che deriva da finanza e tecnologia, fa riferimento all’opportunità offerta dal Forum come piattaforma di d’incontro tra rappresentanti di alto livello degli ambienti economici, giornalistici, politici, scientifici e culturali, di scardinare gli stereotipi".
Schmutz Kirgöz ha ricordato che in Svizzera vivono oltre 330’000 italiane e italiani, a cui si aggiungono 310’000 persone con doppia cittadinanza svizzera e italiana, pari a oltre il 7% della popolazione totale del Paese, ciò oltre agli 85’000 lavoratori italiani che ogni giorno varcano la frontiera per recarsi al lavoro in Svizzera. "La fortissima presenza italiana nel nostro Paese rafforza ulteriormente i legami fra la Svizzera e l’Italia – ha detto all’Ansa –. La priorità attuale è la ratifica dell’accordo sull’imposizione fiscale dei lavoratori frontalieri che è stato firmato il 23 dicembre 2020". Il nuovo accordo, ha affermato Schmutz Kirgöz, "sostituirà quello attualmente in vigore, risalente al 1974, e migliorerà sensibilmente l’attuale dispositivo di imposizione dei frontalieri".
L’ambasciatrice ha poi osservato che Svizzera e Italia "non condividono soltanto una lunga frontiera terreste di 800 chilometri, ma anche profonde relazioni in ambito politico, economico, finanziario, culturale, scientifico e politico. A livello economico, l’Italia esporta verso il nostro Paese, di soli 8,7 milioni di abitanti, tanto quanto verso la Cina, il Brasile e l’India complessivamente. La Svizzera è il quarto mercato di esportazione per l’Italia e l’Italia è per la Confederazione il terzo partner economico.
Anche nei settori della formazione, della ricerca e dell’innovazione i nostri due Paesi hanno un’ottima collaborazione. La Svizzera vanta un alto numero di ricercatrici e ricercatori, tra cui molte italiane e italiani. Menziono a riguardo l’Università della Svizzera italiana (Usi) e la Scuola universitaria professionale (Supsi), che hanno un ruolo molto importante, in quanto unici atenei italofoni fuori dalla Penisola".