Ticino

L’ex marito ticinese della showgirl: ‘Mi diceva ti distruggo’

Si è aperto il processo che vede coinvolto Roberto Parli e l’ex moglie, Adriana Volpe. Contro l’imprenditore l’accusa di maltrattamenti in famiglia.

Adriana Volpe
(Keystone)
11 ottobre 2022
|

"Mi insultava e minacciava, anche in presenza della bambina. Ho vissuto nel panico, non riconoscevo più l’uomo che ho sposato e di cui mi ero innamorata. Mi diceva ‘ti rovino, ti distruggo’". È quanto raccontato in tribunale, a Roma, dalla conduttrice tv Adriana Volpe, parte lesa nel processo che vede imputato per maltrattamenti in famiglia l’ex marito, l’imprenditore ticinese Roberto Parli: un matrimonio diventato un inferno proprio durante la pandemia, fatto di minacce, insulti, offese.

Dopo la denuncia Parli è stato sottoposto al divieto di avvicinamento. I due si sono separati nel giugno del 2021. In aula la conduttrice ha descritto quello che era un matrimonio felice diventato poi un incubo: "Il nostro era un rapporto solido, lui era un papà meraviglioso e un marito presente anche se era lontano – ha spiegato Volpe davanti ai giudici –. Poi con il mio ingresso nella casa del ‘Grande Fratello Vip’, a gennaio 2020, è iniziata la crisi. Appresa la notizia della pandemia, sono uscita dal gioco volontariamente dopo essere stata informata che il padre di Parli stava male. Mio papà, mentre ero ancora al Grande Fratello, si era reso conto che mio marito era cambiato, che prelevava ingenti quantità di denaro dal mio conto, 22mila euro in un mese. Nei mesi successivi mi ha detto che era entrato in un tunnel, aveva perso soldi investendo online". Da lì, secondo il racconto della donna, i maltrattamenti: "Ha iniziato a dire anche davanti ai miei genitori ‘questa donna la distruggo’, ‘porto via la bambina e lei non la vedrà mai più’", ha raccontato Volpe.

Uscita dalla casa del Gf, la conduttrice raggiunse il marito e la bambina a Lugano: "Per tutto il 2021 abbiamo vissuto momenti di panico". In merito alla posizione dell’imputato il suo difensore, l’avvocato Laura Corbetta, ha affermato che "denunce sono state presentate anche in Svizzera. Su questa misura abbiamo presentato due istanze di revoca, di cui una appellata".