Ticino

Assegno unico per i frontalieri, i sindacati italiani protestano

Sono circa 200mila i lavoratori in Svizzera, Austria e Francia rimasti fuori. Cgil, Cisl e Uil: ‘Non abbiamo ancora ricevuto risposta dal ministero’

Ancora problemi oltre confine
(Ti-Press)
8 settembre 2022
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I segretari nazionali di Cgil, Cisl e Uil frontalieri sono tornati a porre l’accento sul mancato assegno unico universale per i figli a carico, un sostegno finanziario introdotto lo scorso 1° marzo per ogni figlio fino al compimento dei 21 anni e senza limiti di età per i figli disabili. Lo hanno fatto nel giorno in cui l’Inps ha pubblicato il proprio "Osservatorio sull’Assegno unico" aggiornato a luglio 2022. In cinque mesi sono stati erogati assegni a 5,3 milioni di nuclei per quasi 8,6 milioni di figli e oltre 6 miliardi di euro di spesa complessiva. All’appello dei nuclei che hanno beneficiato della misura introdotta dal governo Draghi mancano oltre 200mila frontalieri. Quelli che, secondo una stima dei sindacati, sono occupati non solo nei cantoni elvetici, ma anche in Francia e Austria, e che stanno ancora aspettando l’assegno unico e che dalle casse di compensazioni straniere, in primis quella svizzera, si sono visti bloccare gli assegni familiari. "A distanza di sei mesi dall’entrata in vigore dell’Assegno unico universale non c’è ancora nessuna soluzione per i lavoratori frontalieri che vedono ancora bloccate le erogazioni degli assegni familiari percepiti all’estero da parte delle casse di compensazione e degli istituti della sicurezza sociale dei Paesi di lavoro, per mancanza della corretta trasmissione a queste ultime degli importi erogati da parte dell’Inps in Italia – si legge in una nota sindacale –. Cgil Cisl Uil Frontalieri hanno incontrato più volte, fin dal mese di febbraio, la Direzione nazionale dell’Istituto nazionale di previdenza sociale, e inviato, sempre allo stesso Inps, una dettagliata relazione (il 19 luglio scorso), fatta pervenire anche al Ministero del Lavoro, in cui venivano descritte tutte le criticità". A tutt’oggi, i sindacati non hanno ricevuto alcuna risposta.