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Livelli, il modello che pare metter tutti d’accordo. Le reazioni

Da sinistra a destra la proposta del Collegio cantonale dei direttori di scuola media presentata oggi dal Decs è giudicata un passo nella giusta direzione

(Ti-Press)
5 settembre 2022
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Sembra essere giunta a un punto di svolta l’annosa questione del superamento dei livelli nelle scuole medie. Il modello del Collegio cantonale dei direttori delle scuole medie presentato oggi dal Decs raccoglie infatti un ampio consenso, anche tra coloro che più strenuamente si erano opposti alla sperimentazione, bocciata in parlamento lo scorso gennaio per soli due voti.

Tra questi figurava il Plr di Alessandro Speziali che sul tema recentemente ha presentato la propria ricetta di riforma scolastica con un’iniziativa parlamentare elaborata. «A caldo – dichiara il presidente liberale radicale a ‘laRegione’ – abbiamo recepito bene questa proposta in quanto c’è stato un avvicinamento delle posizioni. Si ragiona sul biennio e si fa una valutazione unica. E anche l’aspetto della codocenza è interessante perché contempla pure la creazione di sottogruppi con una certa differenziazione didattica, ciò che va nel senso da noi auspicato di un maggior orientamento», afferma Speziali, che assicura: «Faremo la nostra parte affinché questo modello, con le migliorie necessarie, possa essere sperimentato il prima possibile».

Buona l’accoglienza anche in casa leghista, da sempre scettica sulle proposte del Decs. «Nelle scorse settimane abbiamo preso una decisione storica di sostenere il superamento dei livelli – riferisce il deputato Michele Guerra. Si tratta di un sistema che non funziona più perché fa una selezione in un’età in cui l’allievo non dimostra le proprie capacità e soprattutto tiene conto in modo esagerato di tedesco e matematica». In passato le modifiche proposte, secondo Guerra, «non sono mai riuscite, forse perché non hanno mai poggiato sulle solide basi di una concordanza. Oggi invece mi sembra si sia trovata la quadratura del cerchio. La proposta è ben congegnata ed è condivisa con le parti. Ora la porteremo in gruppo per le valutazioni. Ma l’auspicio è che possa essere la volta buona».

Già invece favorevole alla sperimentazione, da parte sua il deputato del Centro Claudio Franscella saluta «con apertura e positività il modello che viene da una buona parte di attori che lavorano sul terreno». Senza entrare nei dettagli – «perché ci vorrà un po’ di tempo per valutare tutti gli aspetti» – Franscella di primo acchito ritiene la proposta «interessante e ben concepita, come però d’altronde c’è del buono anche nelle altre giunte sul tavolo della Commissione formazione e cultura, tra cui i nostri quattro atti parlamentari. Anche per questo vorremmo capire col Decs se ci sia modo e spazio di integrarle nel modello presentato». Quanto al clima politico, «dato che questa volta è stata ascoltata anche la base, mi sembra che i diversi fronti si stiano avvicinando e che non siamo molto lontani da una soluzione condivisa, che è nel pieno interesse della scuola».

Soddisfatto pure il granconsigliere socialista Raoul Ghisletta, promotore con la Vpod e un ampio fronte di sinistra di un’iniziativa popolare per il superamento dei livelli che ha ottenuto le firme necessarie per passare davanti al popolo. «Premesso che il comitato d’iniziativa si riunirà prossimamente e valuterà attentamente la proposta, a un primo sguardo il modello presentato mi sembra rispettare i paletti della nostra proposta. Ovvero togliere i livelli dalla legge, demandare alla scuola l’elaborazione di nuove forme di insegnamento e garantire che queste siano con classi di allievi eterogenei, senza quindi barriere di accesso. E poi c’è un buon coinvolgimento dei docenti e dei genitori».

Quanto alle tempistiche, secondo la presidente commissionale Daniela Pugno Ghirlanda (Ps), date le buone premesse «dovremmo riuscire a procedere abbastanza velocemente».

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