Si apre uno scenario contraddistinto da un aumento del costo della vita. E a pesare sul budget delle economie domestiche anche l’elettricità
C’è poco da sorridere, il futuro prossimo si annuncia... oscuro. Per le famiglie ticinesi si apre così uno scenario contraddistinto da un non indifferente aumento del costo della vita. A pesare sul budget, oltre alle diverse altre spese lievitate in questi ultimi mesi (il pieno dell’auto e il rifornimento energetico per la casa in primis), sarà il costo dell’elettricità. In queste ultime ore, infatti, le principali aziende ticinesi del settore hanno comunicato, sui loro siti, le nuove tariffe. E non sono certo buone notizie.
Partendo dal Nord del cantone, sono quasi quattro i centesimi al kWh in più fissati per il 2023 dalla Società elettrica sopracenerina (Ses), ovvero un balzo dagli 8,10 attuali ai 12,05. Una ‘pillola’ che dovranno ingerire con sicuramente un certo fastidio anche nel Luganese dopo che le Aziende industriali di Lugano (Ail) hanno imposto al nuovo tariffario, per quanto attiene al costo medio per le economie domestiche, un rincaro complessivo di quasi il 31%. Poco meno, ovvero il 24,3% per l’Azienda elettrica di Massagno (Aem). In soldoni? Ciò si tradurrà in un maggior esborso per le economie domestiche di circa 250 franchi sull’arco dell’intero anno considerato che la componente energia passa da 8,10 a 12,80 centesimi al kWh.
Nel Mendrisiotto, aumento più contenuto. Secondo quanto comunicato dall’Age "l’aumento complessivo della tariffa elettrica ammonterà a circa un centesimo al kWh, il che corrisponde a una variazione percentuale di circa il 4,3%. La famiglia media del comprensorio Age spenderà circa 30-50 franchi in più all’anno".
Chi più, dunque, chi meno. Ma più per tutti, e non è una bella cosa!