Autorità di sorveglianza, il Consiglio di Stato ha nominato la (ex) procuratrice pubblica
L’Autorità di vigilanza sui fiduciari ha un nuovo vicepresidente. Meglio, una nuova vicepresidente. Si tratta di Francesca Piffaretti-Lanz, procuratrice ancora per poco avendo rassegnato le dimissioni dalla magistratura per la fine del mese dopo dieci anni di attività al Ministero pubblico. È stata nominata nei giorni scorsi dal Consiglio di Stato: entrerà in carica quale vicepresidente del Consiglio di vigilanza il 1° luglio, subentrando ad Alessandro Ciocca, il cui mandato è terminato dato il raggiungimento del limite massimo complessivo di dodici anni.
Ai vertici dell’Autorità di vigilanza – organo introdotto dalla LFid, la legge che dal 1985 disciplina in Ticino l’esercizio delle professioni di fiduciario, e indipendente dall’Amministrazione cantonale – saranno così due ex magistrati. Ovvero Marco Bertoli, avvocato, deputato del Plr e già procuratore pubblico, che la presiede dal 2016 e Piffaretti-Lanz in veste appunto di vice. Il nostro è l’unico cantone a disporre di una normativa specifica, in base alla quale chi intende esercitare l’attività di fiduciario deve essere preliminarmente autorizzato. Il rilascio delle autorizzazioni, se i requisiti per l’esercizio della professione sono dati, così come il loro ritiro competono all’Autorità di vigilanza. A quest’ultima, afferma la LFid, spetta la sorveglianza dell’attività dei fiduciari: "Vigila sull’osservanza della legge e può compiere ispezioni". Punisce ad esempio con una multa "fino a 50mila franchi" chi fa il fiduciario in maniera abusiva, senza alcuna autorizzazione. A designare ("per un periodo di quattro anni") i cinque membri, fra cui presidente e vice, nonché i tre supplenti dell’Autorità di vigilanza è il Consiglio di Stato. Per legge, il presidente dell’Autorità "è un magistrato, oppure un ex magistrato". Nelle sue decisioni, stabilisce ancora la LFid, l’Autorità di vigilanza "non è sottoposta alle istruzioni del Consiglio di Stato" ed "è indipendente da ogni autorità amministrativa".
«I compiti attribuiti dalla LFid all’Autorità di vigilanza sono diversi e importanti affinché essa attraverso la sorveglianza possa garantire lo svolgimento corretto dell’attività di fiduciario, una delle attività principali della piazza finanziaria ticinese, e questo a tutela dei clienti – sottolinea Piffaretti-Lanz, interpellata dalla ‘Regione’ –. Ma a tutela anche dei fiduciari, e sono la stragrande maggioranza, che agiscono con professionalità e nel rispetto delle regole». Al Ministero pubblico Lanz, classe 1981, di area leghista, è nella squadra di magistrati inquirenti dedita al perseguimento dei reati finanziari. Lo sarà come detto ancora per poco: lasciato il Palazzo di giustizia, tornerà all’avvocatura. «Negli anni, e ciò lo posso sostenere alla luce della mia esperienza di magistrato, la collaborazione tra l’Autorità di vigilanza e la Procura si è rafforzata per quel che riguarda il perseguimento di illeciti che vedono coinvolti fiduciari, non di rado abusivi poiché privi dell’autorizzazione a operare in quanto tali».
Lo scorso anno la legge cantonale sui fiduciari è stata oggetto di revisione, una revisione imposta dal diritto superiore. Nella seduta del 18 ottobre il Gran Consiglio – con settantaquattro voti favorevoli (due astensioni, nessun contrario) – ha dato luce verde all’adeguamento della LFid alle normative federali entrate in vigore nel gennaio 2020, quella sugli istituti finanziari (LIsfi) e quella sui servizi finanziari (LSerfi), in seguito alle quali i fiduciari finanziari svizzeri, ticinesi compresi, vengono assoggettati alla vigilanza dall’autorità federale di sorveglianza sui mercati finanziari, cioè la Finma, la quale autorizza l’attività della citata categoria di operatori.
Ma con quel chiaro verdetto il parlamento ha detto anche e soprattutto sì al mantenimento della legge e di riflesso del regime autorizzativo cantonale per le altre due categorie di fiduciari, ovvero commercialisti e immobiliaristi. Questi ultimi per poter esercitare in Ticino devono quindi continuare a essere autorizzati.
Tornando a Piffaretti-Lanz, la commissione granconsiliare ‘Giustizia e diritti’ ha deciso di rinviare ad autunno la designazione del o della subentrante della procuratrice pubblica. I candidati ci sono ma nessuno finora può contare su una maggioranza solida all’interno della ‘Giustizia e diritti’, commissione chiamata a formulare, all’attenzione del plenum del parlamento, una proposta di elezione. Se ne riparlerà dunque a settembre.