C’era anche una folta delegazione dal Ticino alla manifestazione nazionale di oggi a Berna
C’era anche un folto gruppo dal Ticino alla manifestazione nazionale odierna bernese per rivendicare più diritti per le persone con disabilità. Un modo per "suonare la sveglia" e per dire che è giunta l’ora che i diritti delle persone con disabilità non siano solo slogan e che diventino – si legge in un comunicato di Pro Infirmis – "finalmente concreti cambiamenti: diritti realizzati e realizzabili e non solo buone parole".
Durante il mese di marzo, a otto anni dalla sua entrata in vigore, un Comitato dell’Onu verificherà come la Svizzera ha messo in pratica la Convenzione delle Nazioni Unite relativa ai diritti delle persone con disabilità (Cdpd). In questa occasione Inclusion Handicap – ente cappello a livello nazionale che raggruppa le principali organizzazioni in difesa delle persone con disabilità, tra cui Pro Infirmis – ha organizzato una manifestazione a Berna per spingere la Svizzera a imboccare con più decisione la via verso una piena attuazione di questa Convenzione. Lo slogan della manifestazione è infatti: ‘Assieme. Avanti diritto!’.
"Scopo della presente Convenzione è promuovere, proteggere e assicurare il pieno ed eguale godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fondamentali da parte delle persone con disabilità, e promuovere il rispetto per la loro inerente dignità". (Art. 1, cpv 1).
Inizia così la Convenzione delle Nazioni Unite relativa ai diritti delle persone con disabilità (Cdpd), adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2006 e ratificata dalla Svizzera nel 2014. Un articolo che dovrebbe bastare da solo, poiché parla proprio di diritti fondamentali. Invece ve ne sono altri declinati ai vari ambiti della vita e che definiscono il diritto di tutte e di tutti di vivere una vita piena – degna di essere vissuta – e che non si debba sempre chiedere scusa o per favore per semplicemente poter vivere come gli altri.
Niente su di noi senza di noi. Per il momento in Svizzera non vi è una vera e propria partecipazione diretta delle persone con disabilità a tutti i vari ambiti istituzionali e rappresentativi. Come parlare di autodeterminazione e inclusione senza il coinvolgimento delle persone con disabilità e quindi senza considerare le loro esperienze e le loro rivendicazioni?
Libera scelta luogo di vita (art.19). In Svizzera più di 30mila persone con disabilità vivono in un Istituto. Gli alloggi adatti alle persone con disabilità e a pigioni moderate scarseggiano. L’accesso ai sussidi per il mantenimento a domicilio è complicato e pieno di ostacoli. Così, la reale possibilità di scelta delle persone con disabilità è ridotta. Ognuno di noi desidera poter scegliere dove, come e con chi vivere. Perché questa libertà è privata a chi ha una disabilità?
Scuola inclusiva e diritto alla formazione (art. 24). In molti cantoni della Svizzera, bambini e adolescenti con difficoltà di apprendimento hanno una sola possibilità: la scuola speciale. L’individualizzazione dei percorsi pedagogici rimane un miraggio. Inoltre, le misure per la compensazione degli svantaggi e la necessaria assistenza non sono concesse in egual misura nei diversi Cantoni e a tutti i livelli di istruzione. Un’educazione che esclude si trasforma in esclusione sociale.
Inclusione lavorativa (art. 27). Le persone con disabilità possono e vogliono lavorare. Il mondo del lavoro – il mercato libero – è poco accogliente e discriminante: trovare un posto di lavoro con un salario dignitoso che consideri le particolarità della persona, è raro. Il lavoro è ancora oggi un elemento centrale della nostra società: sostentamento, partecipazione, riconoscimento, relazioni sociali, passano anche da lì. Le persone con disabilità sono spesso considerate non valide e non utili. E questa, è un’ingiustizia.
Partecipazione e diritti politici. Le persone sottoposte a curatela generale sono private dei diritti politici a livello federale. L’esclusione sistematica di determinate persone viola i valori fondamentali della nostra Costituzione. Le persone con disabilità devono poter partecipare senza limitazioni al processo politico. Da elettori e candidati.