I comitati studenteschi dei licei e il Sisa prendono criticamente posizione contro la decisione di ridurre a una sola notte le gite delle Quarte liceo
La decisione del Collegio dei direttori delle Scuole Medie Superiori, presa durante la seduta del 21 gennaio, di «consentire» le gite di maturità per le classi di Quarta liceo(che dovrebbero tenersi durante il mese di marzo) ma limitandole a una sola notte anzichè alla consueta settimana, motivata con la volontà di “lanciare un segnale di cauta e progressiva ripresa verso una ritrovata normalità" non trova l’accordo degli studenti. I comitati dei licei cantonali di Bellinzona, Lugano 1, Mendrisio e Locarno in una presa di posizione in merito, accompagnata da una lettera inviata dal Sindacato indipendente studenti e apprendisti (Sisa) al Decs, definiscono, alla luce dell’attuale situazione epidemiologica, "assolutamente ingiustificata" la decisione, a loro dire “venduta come una benevola e generosa concessione” e ””comunicata agli studenti in modo disomogeneo”, in quanto in alcuni istituti essa è stata resa nota agli allievi ”solo, e incidentalmente, per iniziativa spontanea di alcuni docenti”.
Mentre la società tutta si appresta a tornare alla normalità (pochi giorni fa Berset annunciava che il Consiglio Federale sta preparando una riapertura quasi completa ed una quasi totale eliminazione delle restrizioni), commentano i comitati degli studenti, “la scuola pare rimasta in una bolla di sapone, come se gran parte della popolazione non fosse già vaccinata o contagiata, o come se l’Europa non «si stesse avviando verso una sorta di fine della pandemia» (Hans Kluge, OMS, 23 gennaio 2022)”.
“Se in questo momento nuove restrizioni venissero imposte alle imprese, si leverebbe un coro di reazioni infuriate; se venissero decretate nuove chiusure, il Consiglio Federale sarebbe certamente costretto a fare marcia indietro", è l’osservazione degli allievi, secondo i quali è proprio sugli studenti che si specula poichè; essi "non hanno (spesso) né voce né forza né potere per contestare le decisioni del governo”.
Pesi e misure diversi, dunque, a dire degli studenti, che evidenziano come a fronte di altre situazioni in cui si verificano assembramenti, come le piste di hockey e le discoteche, le gite di maturità vengono invece ridotte a una sola notte, nonostante per esse siano richieste vaccinazione e tampone, le stesse misure previste per tutti gli altri grandi eventi senza altre limitazioni.
“Come si può spiegare l’uso di criteri così diversi? Come giustificare una così evidente disparità di trattamento?" chiedono i comitati studenteschi, che sottolineano che "i giovani hanno già sofferto abbastanza in questi anni di pandemia. Proprio loro, spesso denunciati come “untori”, loro che meno di tutti rischiano conseguenze dal contagio, sono stati più degli altri soggetti a restrizioni e limitazioni e radicali cambiamenti nelle loro abitudini di vita sociale”
Nell’ottica che sia necessaria una svolta in materia di politica giovanile, i comitati ritengono “totalmente fuori tempo“ la decisione di annullare le gite di maturità, considerando la riduzione a una sola notte “un surrettizio annullamento” e "cosa ridicola, fatta per tacere le critiche di un esplicito annullamento”. Misura a loro dire "assolutamente controcorrente rispetto alla rotta che la società intera sta prendendo in questi mesi”.
Gli studenti dei licei chiedono dunque al Collegio dei direttori di ritornare sulla propria decisione, reintegrando le gite di maturità di quattro notti. “Ci pare l’unica soluzione coerente con la politica federale e con il tendenziale ritorno alla normalità a cui assistiamo in tutta Europa” conclude il comunicato.
Ad accompagnare la presa di posizione dei comitati studenteschi dei licei ticinesi, come detto una lettera inviata alla Sezione dell’insegnamento medio superiore del Decs dal Comitato centrale del Sisa e indirizzata al collegio dei direttori delle SMS,e ai membri dei consigli di direzione in cui viene sottolineata, in relazione alla decisione sulle gite di maturità, “una profonda sensazione di sconforto”
Il sindacato studentesco sottolinea l’importanza delle gite di maturità come momento aggregativo dopo il tanto tempo passato in isolamento dall’inizio della pandemia e in particolare con l’insegnamento a distanza, considerandole “un valido elemento di sostegno” al benessere psicofisico degli allievi, già incrinato dall’aumento dei disturbi relativi alla salute mentale nei giovani dall’inizio della pandemia.
A ciò si aggiungono le considerazioni sulla situazione epidemiologica, con il decorso relativamente benigno della variante Omicron, soprattutto nei giovani, e l’alto tasso di vaccinazione tra studentesse e studenti e accompagnatrici e accompagnatori, associato all’impossibilità di partecipare alla gita per le persone non vaccinate o senza un certificato di guarigione. Inoltre, osserva il Sisa, nel periodo previsto per la gita, ovvero fra 6 settimane, il clima sarà meno favorevole alla propagazione del virus e la situazione pandemica in generale meno grave di quella attuale con una curva epidemica della Svizzera verosimilmente in netta diminuzione. Oltre ciò, il fatto che la gita rimarrebbe comunque confinata in ambito nazionale renderebbe del tutto fattibile un eventuale rientro a casa.
Nessun problema, secondo il Sisa, anche dal punto di vista legale e istituzionale, poichè l’ufficio del Medico cantonale “non impedisce formalmente le attività scolastiche fuori sede con pernottamento di più giorni” e Il DSS e lo stesso direttore del Decs Manuele Bertoli hanno sempre ribadito e sostenuto misure atte al “mantenimento della normalità e della presenza”, ed è dunque “indubbio che le gite di maturità costituiscano un elemento importante di crescita sia culturale che personale che la scuola deve garantire, in una situazione di “non più emergenza” come l’attuale". Onde ridurre eventuali rischi di contagi, infine, gli studenti e le studentesse "si impegnano a cercare di mantenere, nei limiti della logistica, una stabilità della composizione delle camere e dei tavoli dei ristoranti, che sono le uniche situazioni dove non viene portata la mascherina. Negli altri momenti si impegnano anche a rispettare le misure di igiene e il porto della mascherina, come da leggi attualmente in vigore”.
In relazione a ciò, il Sisa ritiene che “le ragioni per partecipare alle gite di maturità come previsto originariamente siano nettamente prevalenti sui motivi per annullarle”. Da qui la richiesta ai Consiglio di Direzione e al Consiglio dei Direttori di voler ritornare sulla loro decisione di annullare le gite di maturità e lasciare che si svolgano così come previste
In considerazione di quanto espresso sopra, le firmatarie e i firmatari ritengono che le ragioni per partecipare alle gite di maturità come previsto originariamente siano nettamente prevalenti sui motivi per annullarle. Riteniamo dunque che non vi siano motivi legali né epidemiologici per annullarli e che le misure proposte ne permettano lo svolgimento senza rochi diversi dall’abituale frequenza delle lezioni. Domandano quindi ai Consiglio di Direzione e al Consiglio dei Direttori di voler ritornare sulla loro decisione di annullare le gite di maturità e lasciare che si svolgano così come previste