Il Messaggio del Consiglio di Stato recepisce gli auspici del Gran Consiglio chiedendo la proroga degli aiuti di almeno 6 mesi con effetto retroattivo
La prestazione ponte Covid verrà prorogata per almeno altri sei mesi, prorogabili fino alla fine del 2023 e con effetto retroattivo allo scorso 1° gennaio. La proposta del Dipartimento della sanità e della socialità (Dss) è stata fatta propria dal Consiglio di Stato che ha trasmesso il relativo messaggio all’attenzione della commissione competente del Gran Consiglio.
La prestazione ponte Covid, ricorda il Governo, “è una misura supplementare e complementare al sistema federale e cantonale di sicurezza sociale e agli aiuti puntuali erogati dalla Confederazione, dal Cantone, dai Comuni e dagli enti attivi sul territorio. Essa si rivolge in modo mirato alle persone che stanno attraversando un periodo di difficoltà economica a causa della pandemia di Covid-19, con particolare attenzione ai lavoratori indipendenti e ai lavoratori dipendenti che non possono beneficiare di indennità ai sensi della Legge sull’assicurazione contro la disoccupazione (Ladi) che si trovano temporaneamente in difficoltà poiché esclusi da altre forme di aiuti federali e cantonali”, si legge in una nota.
Durante i primi mesi dalla sua entrata in vigore, il 1o Marzo 2021 in seguito all’approvazione da parte del Gran Consiglio, e in considerazione dei costanti mutamenti dettati dalla pandemia nel quadro normativo delle prestazioni di sostegno, “i criteri di accesso e calcolo son stati adeguati tempestivamente dal Consiglio di Stato, in collaborazione con i Comuni, abbassando le soglie di accesso, allargando la cerchia dei beneficiari e accrescendo gli importi concessi, pur mantenendo il carattere mirato e straordinario della prestazione”, si legge ancora. Modifiche che sono state approvate dal Parlamento il 31 maggio 2021 e sono entrate in vigore con effetto retroattivo dal 1° maggio, con scadenza 31 dicembre.
Durante il 2021 i Comuni hanno ricevuto 2’221 domande delle quali 1’457 sono state evase con esito positivo (66%), per un contributo erogato totale di 2’274’461,95 franchi. Grazie alla consulenza individualizzata, alcuni cittadini sono stati indirizzati verso altri servizi o prestazioni di supporto.
L’esperienza condotta durante il 2021, debitamente monitorata grazie al coinvolgimento dei Comuni, ha permesso di osservare una leggera riduzione del numero di persone al beneficio delle prestazioni di aiuto sociale (assistenza) e dunque nel complesso di valutare positivamente l’impatto di questa prestazione.
La proposta di rinnovo del Consiglio di Stato da inoltre seguito alla proposta di rinnovo della prestazione di sei mesi a partire dal 1° gennaio 2022, avanzata dal Parlamento contestualmente alla recente approvazione del Preventivo. Il Messaggio che viene sottoposto al Gran Consiglio prevede l’entrata in vigore della Prestazione con effetto retroattivo al 1° gennaio 2022, per un periodo di almeno sei mesi, prorogabile fino a fine 2023.
Con questa formula il Consiglio di Stato potrà decidere in modo flessibile se continuare a mantenere questo strumento, in funzione dell’evoluzione delle conseguenze economiche della pandemia e delle misure di sostegno messe in atto dalla Confederazione.