Sperimentazione in terza media: ecco la proposta di emendamento (sei pagine) del Consiglio di Stato in vista del dibattito parlamentare sul Preventivo
Sei pagine. Eccolo l’emendamento al Preventivo 2022 del Cantone che il Consiglio di Stato sottopone all’approvazione del parlamento per poter sperimentare in terza media, dal prossimo settembre e per due anni scolastici, il superamento dei livelli A e B e l’introduzione dei laboratori. Confezionato dal Dipartimento educazione cultura e sport, il testo è stato approvato dal governo nella seduta di stamane e poi trasmesso al Gran Consiglio, per l’esame commissionale, in vista della sessione del legislativo di settimana prossima. Sei pagine (più che un emendamento sembra un messaggio) nelle quali si ricorda l’esito della consultazione promossa a suo tempo dal Decs, con il 64 per cento degli interpellati favorevole all’archiviazione dei corsi attitudinali e di base; nelle quali vengono recepite alcune richieste riguardanti il test emerse dal dibattito pubblico di questi giorni, come quella di affidarne la valutazione a un ente esterno al Dipartimento; e nelle quali si accenna a possibili scenari per la quarta media.
Costo della sperimentazione: 237mila franchi tra settembre e dicembre 2022, che è l’anno di riferimento del Preventivo. “L’importo massimo di 237mila franchi - scrive il governo - è necessario al finanziamento della sperimentazione del superamento dei corsi attitudinali e di base in terza media in una parte degli istituti cantonali che il Consiglio di Stato intende autorizzare a seguito dei risultati della consultazione appena conclusasi”. La somma “tiene conto della variante del progetto più sostenuta da chi si è pronunciato su questo punto, la variante B, la quale prevede tre ore di laboratorio settimanali, nonché del fatto che la fase sperimentale coinvolgerà solo una parte dei 36 istituti di scuola media pubblica”. Il numero delle sedi che parteciperanno alla sperimentazione “deve ancora essere definito”.
Osserva il Consiglio di Stato: “Questa sperimentazione, che tiene conto delle richieste espresse in fase di consultazione, permetterà di dar seguito in tempo utile all’esigenza ribadita da parte dei rispondenti (alla consultazione, ndr) di chiarire e affinare quanto necessario nel modello proposto, consentendo così di valutarne concretamente l’efficacia e di fare passi avanti”. Il test consentirebbe così "di evitare che il sistema scolastico e gli allievi presenti e futuri rimangano ostaggio di un immobilismo che, alla luce del consenso della maggioranza dei consultati riguardo la necessità di superare i livelli in terza media, non sarebbe più comprensibile”, sottolinea l’Esecutivo. Che aggiunge: “Un embargo sulla sperimentazione di questo progetto, come di altri progetti proposti dal Consiglio di Stato, non può essere giustificatamente motivato dalla necessità di attendere un’ipotetica unanimità di vedute, de facto impossibile su questo tema, come del resto accade per molti altri ambiti”.
Nella proposta di emendamento al Preventivo, il governo si sofferma inoltre su alcune questioni sollevate dalle “reazioni pubbliche” al comunicato stampa di settimana scorsa in cui il Dipartimento diretto da Manuele Bertoli prospettava la sperimentazione, un passo che era stato suggerito fra gli altri dal Ppd. Come detto, il Consiglio di Stato è d’accordo con la richiesta di affidare la valutazione del test a un ente esterno. “La scelta di optare per una sperimentazione relativamente alla terza classe implica necessariamente un monitoraggio della stessa e una sua valutazione”, annota il governo. Monitoraggio e valutazione “sono elementi che normalmente accompagnano qualsiasi sperimentazione e naturalmente saranno predisposti anche in questo caso. È stato chiesto che la valutazione avvenga a cura di un ente indipendente esterno al Decs, come pure che la Commissione formazione e cultura del Gran Consiglio possa essere coinvolta”. Ebbene: l’Esecutivo “accoglie positivamente entrambe le richieste”. Non solo. “I docenti di matematica e tedesco impegnati nella sperimentazione saranno seguiti - fa sapere il Consiglio di Stato nell’emendamento - da formatori esperti nella didattica delle discipline e soprattutto nella didattica laboratoriale, affinché le ore di laboratorio possano essere sfruttate al meglio nel seguire gli allievi in base alle loro diverse peculiarità e potenzialità”. Il Piano di studio della scuola dell’obbligo ticinese “rimane il punto di riferimento per quanto riguarda gli obiettivi da raggiungere in terza media”, tiene a precisare il governo, rammentando che “esso non prevede curricola diversi tra i corsi A e B, ma che i docenti, prendendo il piano di studio come punto di riferimento unico, sono chiamati ad adattare la programmazione alle classi, approfondendola in base al livello degli allievi”.
Capitolo sperimentazione e logistica. “A proposito delle preoccupazioni legate alla disponibilità di spazi che chiede l’organizzazione laboratoriale, che come noto prevede sezioni dimezzate e quindi necessita del doppio di spazi disponibili, va rilevato - scrive il Consiglio di Stato - come in realtà già ora le classi sono divise in due gruppi, i corsi A e B. Benché la modalità attuale non contempli un raddoppio della necessità di spazi (le sezioni di terza sono complessivamente 160 e i gruppi A e B sono 211 per matematica, rispettivamente 206 per tedesco), possiamo assicurare che per la fase sperimentale la proposta non pone problemi particolari”. Per quel che concerne la disponibilità di docenti supplementari per il test, in termini quantitativi “la previsione è di un massimo di 2.25 docenti di tedesco e 3.45 docenti di matematica equivalenti a tempo pieno, numeri che non dovrebbero porre problemi”.
Durante la fase sperimentale, indica ancora il governo, “il modello prevede che le classi di terza media siano organizzate settimanalmente con 2 ore di matematica a tronco comune e per il resto in laboratori eterogenei a metà classe (3 ore di matematica e 3 ore di tedesco)”. L’organizzazione della quarta media “resta per il momento invariata, in attesa di un progetto in itinere”. Il gruppo di lavoro, istituito dal Decs e nel quale sono rappresentate tutte le componenti della scuola, “si è impegnato a consegnare un progetto inerente alla quarta media e ai criteri di passaggio alle scuole postobbligatorie entro l’autunno 2022”, progetto che “sarà adeguatamente coordinato con la sperimentazione in terza media” e che “sarà in ogni caso sottoposto a una nuova consultazione tra circa un anno”.
Il conto alla rovescia è cominciato. Fra pochi giorni il Gran Consiglio si pronuncerà sull’emendamento proposto dall’Esecutivo e dunque sul destino della sperimentazione. «Confido in un dibattito sereno e costruttivo - sostiene, interpellato dalla ‘Regione’, il direttore del Dipartimento educazione cultura e sport Manuele Bertoli -. Un dibattito che mi auguro incentrato sul quesito di fondo: vogliamo o non vogliamo superare i livelli? Una buona maggioranza dei partecipanti alla consultazione è per il superamento. E come governo accogliamo ben volentieri la richiesta di una sperimentazione avanzata da chi giudica opportuno anzitutto testare il modello da noi proposto».