Giorni cruciali per il destino della sperimentazione proposta dal Decs dopo il rapporto sulla consultazione. La politica discute. Il Ppd apre la porta
Sono giorni cruciali per le sorti della proposta del Dipartimento educazione cultura e sport di testare per due anni scolastici il superamento dei livelli A e B in terza media e l’introduzione dei laboratori. È l’opzione prospettata giovedì scorso dal Dipartimento diretto dal socialista Manuele Bertoli alla luce di due dati. Il primo: la richiesta al Gran Consiglio della maggioranza della commissione parlamentare della Gestione, Plr e Ppd in testa, di depennare dal Preventivo 2022 del Cantone la voce di spesa, 390mila franchi, per partire il prossimo anno scolastico direttamente col nuovo sistema, direttamente cioè senza alcuna preliminare sperimentazione. Il secondo dato, che è poi quello che ha stimolato il Decs a suggerire il test, è l’esito della consultazione avviata a suo tempo dal Dipartimento sul progetto, con il 64 per cento degli interpellati favorevoli ad accantonare i corsi attitudinali e di base. Domani, mercoledì, giorno della riunione settimanale del Consiglio di Stato, Bertoli sottoporrà per approvazione ai colleghi di governo l’annunciato progetto di emendamento al Preventivo affinché si possa avviare la sperimentazione dal settembre di quest’anno. Secondo nostre informazioni, il testo da un lato contempla aspetti tecnici, dall’altro accoglie quelle garanzie chieste durante il dibattito pubblico e dalle risposte alla consultazione, tra cui l’analisi del risultato della sperimentazione da parte di un ente esterno.
In caso di luce verde da parte dell’Esecutivo, assai verosimile, la proposta di emendamento, prima di essere presentata dal Consiglio di Stato nella sessione di settimana prossima del Gran Consiglio in occasione del dibattito e del voto sul Preventivo, passerà al vaglio della commissione della Gestione presieduta da Anna Biscossa (Ps), ma anche della commissione parlamentare Formazione e cultura coordinata da Alessio Ghisla. «La valuteremo e se del caso formuleremo anche noi delle indicazioni al plenum del Gran Consiglio», afferma il deputato popolare democratico.
Il tempo comunque stringe: i conti cantonali 2022 sono all’ordine del giorno della seduta parlamentare che si aprirà lunedì 24. Per questo motivo il Consiglio di Stato, se lo approverà, trasmetterà l’emendamento al Gran Consiglio già domani, senza quindi attendere l’ultimo giorno utile (il venerdì che precede la sessione del parlamento) per il deposito delle proposte di emendamento.
«Se il consigliere di Stato Bertoli e il governo proporranno qualcosa che corrisponde alla nostra presa di posizione noi siamo pronti a entrare in materia». Il presidente del Ppd Fiorenzo Dadò apre alla possibilità della sperimentazione, poiché «noi non siamo mai stati contrari per principio a metterla in pratica sulla questione dei livelli». Nella presa di posizione popolare democratica, infatti, «abbiamo ribadito che prima bisognava verificare il tutto in determinate sedi, e poi dopo due anni far valutare il tutto a un ente esterno e indipendente». Quindi se il Consiglio di Stato davvero nella sua seduta di mercoledì darà il via libera a un emendamento al Preventivo ’22, dal Ppd ci sarà via libera? Con «la premessa che devo ancora parlarne con il gruppo parlamentare», Dadò risponde che «abbiamo tolto la voce di spesa dal Preventivo perché era camuffata e perché non si trattava di una sperimentazione, ma di un’implementazione di questa misura. E ciò non poteva evidentemente essere accettato». Però, riprende il presidente del Ppd, «se il Consiglio di Stato arriva con una voce di spesa e il relativo emendamento che spiega quali saranno le sedi coinvolte, che afferma chiaramente che sarà coinvolta la commissione Formazione cultura e che la valutazione finale spetterà a un organo esterno, il Ppd di principio potrà accettarla». Sarà quindi sufficiente un emendamento al Preventivo e non un messaggio governativo vero e proprio? «Il messaggio semmai dovrà venir proposto quando e se il Consiglio di Stato dopo aver valutato gli effetti della sperimentazione deciderà di procedere con l’implementazione in tutte le sedi». Insomma, la porta è aperta.
Il Plr per ora non si sbilancia. E in casa Lega? «Ne parleremo in gruppo mercoledì (domani, ndr) e sarà il gruppo parlamentare a decidere – premette Michele Guerra –. Intanto osservo che quanto chiesto a suo tempo dalla maggioranza della commissione della Gestione, ossia di non introdurre direttamente il nuovo sistema, ma prima di tutto di sperimentarlo, è stato accolto dal Consiglio di Stato. E parlando a titolo personale – aggiunge il deputato e membro della Gestione – sono favorevole a sperimentare un rinnovo della scuola media. Ho sempre sostenuto la necessità di superare l’attuale sistema a livelli, che è vetusto e che ha dimostrato di non funzionare: ricordo il quasi 40 per cento di bocciature in prima liceo a conferma del fatto che la selezione alle medie non va, causa un sacco di problemi e va aggiornata con un qualcosa di più serio».
Con una nota inviata ai media, il Sindacato studenti e apprendisti (Sisa) “ribadisce la sua posizione criticamente favorevole alla proposta presentata dal Decs” e invita “a non cedere all’ostruzionismo elettoralistico della destra”: sosteniamo il superamento dei livelli in terza media. Infatti, a preoccupare particolarmente il Sisa “sono le posizioni espresse dalla destra (neo)liberale, che non solo sono contrarie al superamento della differenziazione strutturale, ma si esprimono in favore di un sistema maggiormente selettivo e integrato all’economia privata”. Insomma, l’invito è “di non perdere l’occasione di andare verso una scuola maggiormente democratica”.