Ticino

Alloggi a pigioni moderate, mozioni da respingere

Commissione sanità e socialità spaccata sul sostegno pubblico per appartamenti accessibili ai bassi redditi

Mancano appartamenti popolari
(Ti-Press)
18 novembre 2021
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La politica dell’alloggio è stata al centro della riunione della Commissione della sanità e socialità che si è spaccata sul messaggio del Consiglio di Stato che invita a respingere tre mozioni sul tema: due del deputato socialista Raoul Ghisletta e una di Massimiliano Ay (Partito comunista). I tre atti parlamentari chiedono, in estrema sintesi, un intervento pubblico sia nel campo della ristrutturazione del parco immobiliare, sia per incentivare Comuni e altri enti attivi nella politica dell’alloggio a prezzi accessibili per contrastare lo sfitto che da alcuni anni, in alcune regioni del Ticino, è in netta ascesa.

La maggioranza commissionale – il relatore è Giorgio Galusero (Plr) – si allinea alle conclusioni del governo che per ragioni finanziarie, ma anche giuridiche (tutela della proprietà privata e della libertà economica, articoli 26 e 27 della Costituzione federale) e invita il parlamento a respingere le tre mozioni. La prima risale al 2011, ma è stata attribuita alla Commissione solo nel marzo del 2021, chiede il varo di una legge sulla trasformazione e sulla ristrutturazione degli alloggi analoga a quella in vigore nel Cantone di Ginevra: preservare i quartieri con alloggi a prezzi accessibili, proteggere le condizioni di vita degli inquilini con redditi medio-bassi e nel contempo favorire il rinnovo degli alloggi per creare impieghi, con particolare attenzione alle imprese artigianali e alle imprese sociali.

La seconda mozione di Ghisletta, del 2019, chiedeva invece un credito quadro cantonale per sostenere finanziariamente i Comuni e le Organizzazioni di utilità pubblica riconosciute che si attiveranno con iniziative concrete volte a mantenere e ad accrescere il numero di alloggi a prezzi accessibili per i ceti medi e bassi della popolazione. Le basi per questa richiesta erano date dall’incarico dato al governo dal parlamento di elaborare entro la fine del 2011 un piano cantonale a sostegno dell’alloggio a pigione moderata coinvolgendo la Alloggi Ticino Sa e prevedendo aiuti a sostegno delle famiglie con figli e per anziani autosufficienti, sotto forma di aiuti diretti ai beneficiari di prestazioni sociali e Avs/Ai. Nel Piano cantonale, allestito dal governo solo nel 2017, si parla anche dell’istituzione di un Centro di competenza e di crediti (cantonali e comunali) “necessari per far partire le azioni pubbliche a sostegno di realizzazione e di mantenimento di nuovi alloggi a pigione sostenibili esistenti”.

La creazione del Centro di competenza sull’alloggio (CcAll) presso la Supsi, avvenuta nella seconda parte del 2019, non è però definitiva. Un suo consolidamento avverrà in funzione dei risultati della prima fase di attività. A ogni modo, secondo il consiglio di Stato, la richiesta di un credito quadro, come auspicata dalla mozione, potrà essere formulata “non appena saranno individuate misure d’intervento ritenute opportune e adeguate a ridurre eventuali situazioni di squilibrio tra esigenze e offerta, tenendo conto degli aspetti congiunturali e strutturali”. Questo per dire che prima di intervenire, si attendono i meccanismi di correzione del mercato.

‘Non può fare tutto il mercato’

Ed è proprio su questo punto che il rapporto di minoranza di Raoul Ghisletta bacchetta il governo rimproverando per aver atteso di fatto quasi un decennio per non dare seguito alle decisioni prese dal Gran Consiglio nel 2011 in materia di politica dell’alloggio, in particolare per il sostegno alle iniziative di Comuni e Organizzazioni di utilità pubblica riconosciute per cercare di aumentare il numero di alloggi a prezzi moderati.

“Il fatto che vi sia una certa percentuale di alloggi sfitti non significa che vi sia un aumento del numero di alloggi a prezzi accessibili per i ceti medio-bassi della popolazione”, scrive il deputato socialista che ricorda che “chi ha tratto beneficio dalla situazione di eccesso di offerta sul mercato sono gli inquilini con disponibilità economiche medio-superiori, che godono di una facoltà di scelta dell’alloggio più ampia e con canoni più vantaggiosi: in particolare si tratta di alloggi nuovi nel Luganese e Mendrisiotto”. Questi inquilini, si spiega, lasciano appartamenti datati e meno interessanti dal punto di vista del rapporto qualità/prezzo. Appartamenti che rimangono vuoti più a lungo, vista la scarsa immigrazione.