Ticino

Eitan e il nonno controllati a Lugano? La polizia nega

Shmuel Peleg e il nipote, accompagnati da un misterioso autista, non sarebbero stati fermati prima di giungere all’aeroporto

18 settembre 2021
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Una rete di complicità. Grazie a quella Shmuel Peleg, nonno paterno di Eitan, il bambino sopravvissuto alla tragedia del Mottarone, sarebbe riuscito a portare il piccolo in Israele dopo averlo prelevato dalla casa della zia per una delle visite autorizzate dal giudice. Secondo quanto riferisce il Corriere della Sera, la procura starebbe infatti lavorando su possibili coperture e complicità.

Emergono però ulteriori dettagli riguardo la vicenda. Sempre il Corriere della Sera parla infatti di un controllo di polizia effettuato in Svizzera che Peleg avrebbe superato senza ostacoli. La Golf sulla quale viaggiavano nonno e nipote, guidata da un autista israeliano, sarebbe infatti stata fermata nelle vicinanze dell’aeroporto di Agno per un controllo di routine, nel corso del quale sarebbero state identificate tutte e tre le persone a bordo dell’auto (Shmuel aveva con sé il passaporto di Eitan, che avrebbe dovuto riconsegnare tempo prima). Giunti successivamente all’aeroporto, nonno e nipote sono saliti sul velivolo diretto in Israele, e sono atterrati a Tel Aviv alle 18.25.

Ma la Polizia cantonale smentisce la circostanza

Da noi interpellato, il Servizio stampa della Polcantonale afferma che «dalle verifiche esperite al nostro interno non risulta che la Polizia cantonale abbia mai controllato le persone oggetto dell’articolo» del quotidiano italiano.

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