Il Ticino è secondo a livello nazionale per oggetti vuoti, siano essi in vendita o in affitto
Le abitazioni vuote sono ancora in crescita in Ticino. Al 1° giugno 2021 si contavano 7’017 abitazioni vuote: 378 in più rispetto al 2020, pari a un aumento del 5,7%. Il tasso di abitazioni vuote sale al 2,83%: il valore più elevato dal 1993, ovvero da quando questa statistica è stata realizzata. Lo rende noto l’Ufficio cantonale di statistica (Ustat). Si tratta dell’ottavo incremento consecutivo dal 2013: in questo lasso di tempo il numero di abitazioni vuote è quasi quadruplicato (nel 2013 erano 1’819). Se in termini assoluti e percentuali i valori sono inferiori a quelli registrati l’anno scorso (+1’105; +20% fra 2019 e 2020), questo ennesimo aumento porta il tasso di abitazioni vuote al 2,83%, stabilendo un nuovo record a livello cantonale.
Delle 7’017 abitazioni vuote, l’84,7% è proposto in affitto (5’941 unità; +5,7%), mentre il restante 15,3% è in vendita (1’076; +5,7%). La maggior parte di esse è composta da trilocali o quadrilocali, con proporzioni rispettivamente del 35,1% (2’460; +10,5%) e del 24,7% (1’736; -0,8%). L’8,9% si trova in case unifamiliari (627; -10,8%) e il 15,5% in edifici recenti (1’087; -12,2%).
A scala comunale i risultati sono estremamente variabili e i Comuni che oltrepassano la media cantonale sono 25. Considerando i soli Comuni con una popolazione superiore a 5mila abitanti, le proporzioni spaziano dallo 0,72% registrato nel comune di Capriasca (32; +18,5%) al 2,37% di Biasca (85; +4,9%), salendo al 3,27% di Locarno (379; -6,9%), al 3,69% di Bellinzona (960; +4%) e al 3,81% di Lugano (1’555; +22,0%), fino ad arrivare al 7,17% di Chiasso (392; +10,4%).
A livello nazionale le abitazioni vuote sono invece diminuite (erano 71’365, il 9,5% in meno rispetto al 1° giugno 2020), per la prima volta da 12 anni. Il Ticino è quindi l’unica grande regione svizzera a registrare un aumento delle abitazioni vuote.
A livello cantonale, 15 cantoni superano la media nazionale e Soletta registra ancora una volta il tasso più elevato (3,15%), seguito da Ticino (2,83%) e Appenzello Interno (2,59%).
Zugo (0,34%), Ginevra (0,51%), Zurigo (0,72%), Grigioni (0,87%) e Obvaldo (0,96%) mostrano invece i tassi più contenuti.
Nel secondo trimestre del 2021 si sono registrate oltre 1’700 transazioni immobiliari, per un totale di 1,4 miliardi di franchi. Questi valori fanno stato di incrementi del 75,4%, rispettivamente, del 53,9% per rapporto allo stesso periodo dell’anno precedente (post primo lockdown, ndr), e sono frutto dell’evoluzione estremamente positiva di tutte e tre le categorie di fondo.
Questo risultato è frutto dell’evoluzione, quantomeno straordinaria, che concerne tutti e tre i generi di fondo: nel secondo trimestre le Proprietà per piani (Ppp) hanno totalizzato 813 movimenti (+404 unità; +98,8%); i fondi edificati ne hanno totalizzati 711 (+260; +57,6%) e i fondi non edificati 200 (+77; +62,6%).
Con un incremento del 53,9% rispetto al 2020 (+487,2 milioni di franchi), tra aprile e giugno del 2021 il volume d’affari complessivo delle transazioni immobiliari ha raggiunto 1,4 miliardi di franchi: si tratta del valore trimestrale più alto mai registrato, fa notare l’Ustat. Anche in questo caso il risultato è frutto dell’andamento nettamente positivo di tutti e tre i generi di fondo: le Ppp hanno raggiunto 639,4 milioni di franchi (+295,8 milioni; +86,1%); i fondi edificati hanno totalizzato 702,0 milioni franchi (+159,7 milioni; +29,4%) e i fondi edificati 49,6 milioni di franchi (+31,7 milioni; +176,9%).