Turismo

Pianezzi: ‘Dati positivi, ma dobbiamo rinnovare il prodotto’

Il presidente di HotellerieSuisse è soddisfatto della stagione primaverile. ‘Per fidelizzare gli ospiti giovani bisogna però osare di più’

Lorenzo Pianezzi, presidente di HotellerieSuisse Ticino
(Ti-Press)
5 luglio 2021
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«Sono dati molto positivi e rallegranti per il Ticino turistico. Non abbiamo mai avuto mesi di aprile e maggio così buoni», afferma il presidente della sezione ticinese di HotellerieSuisse Lorenzo Pianezzi che precisa: «non dobbiamo dimenticare che sono dei dati, mi passi il termine, dopati dal fatto che le frontiere erano poco permeabili». Detto questo, sono dati che fanno ben sperare per il prosieguo della stagione turistica. O no? «I dati vanno contestualizzati, non possiamo darci solo pacche sulle spalle», continua Pianezzi. «Come rappresentante della categoria alberghiera avrei preferito leggere questi dati alla luce di un cambio di modo di fare turismo o se avessimo accelerato la marcia nella creazione di prodotti turistici innovativi da offrire al turista, così da generare ulteriori motivi per frequentare il nostro Cantone».

Questo è mancato, è vero, ma data la situazione contingente legata al Covid era anche difficile cambiare il prodotto e la strategia in corsa. «Il mio è un discorso generale che sconta situazioni politiche e culturali che ci portiamo avanti da tantissimi anni», continua il presidente di HotellerieSuisse. «Sarebbe quindi bello, con questa nuova spinta di turismo che arriva dal mercato interno, poter valutare nuovi idee e velocizzare progetti magari accantonati troppo presto». «Penso alla passerella sul lago Maggiore tra Ascona e le isole di Brissago. Altre destinazioni lo hanno fatto con molto successo. È giusto festeggiare questi dati, però dobbiamo anche guardare al futuro», aggiunge Pianezzi. 

C’è però anche un punto dolente: i prezzi aumentati rispetto agli altri anni. Capisco che vista la crisi dei mesi scorsi gli operatori abbiamo cercato di cogliere l’opportunità di una rinnovata clientela. «No, posso assicurare che non abbiamo ‘cavalcato l’onda‘. I prezzi sono flessibili e rispecchiano la dinamica tra domanda e offerta: albergo vuoto, prezzi bassi e viceversa. Quest’anno, vista la domanda elevata, abbiamo venduto che le ultimissime camere che generalmente hanno prezzi più alti. Questo – continua Pianezzi – ha portato il prezzo medio ad aumentare. E questo per tutte le categorie di alberghi, non solo per i quattro stelle e oltre. Ma posso assicurare che non c’è stata speculazione».

Come fidelizzare ora una clientela, magari giovane, che ha visitato per la prima volta il Ticino? «Ritorniamo alla questione dell’offerta da rinnovare. Purtroppo da molti anni non registriamo novità di rilievo. Eppure degli esempi positivi ci sono come la Foce di Lugano che è diventata una vera e propria spiaggia molto frequentata anche dagli ospiti d’oltre San Gottardo. Bisognerebbe cambiare mentalità e osare di più. Penso, per esempio, anche a mostre d’arte di richiamo fuori dai mesi turistici canonici per cercare di allungare la stagione. Ne trarrebbe beneficio tutta l’economia ticinese», conclude Pianezzi.

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