Casse malati, la bocciatura dell'iniziativa cantonale sull'obbligo di ridurre le riserve. Il direttore del Dss: forse a Berna il tema non è ben conosciuto...
Gli Stati hanno dunque bocciato oggi anche la proposta ‘Per riserve eque e adeguate’, una delle tre iniziative cantonali confezionate dal governo ticinese e avallate dal Gran Consiglio per contenere, previa modifica della Legge federale sulla vigilanza sull’assicurazione malattie, l’aumento dei premi di cassa malati. Esprime pertanto «grande delusione» il direttore del Dipartimento sanità e socialità Raffaele De Rosa interpellato dalla ‘Regione’ dopo il voto della Camera dei Cantoni. Grande delusione «considerata anche la risicata maggioranza con cui l’iniziativa è stata respinta», aggiunge De Rosa. «Nel dibattito, oltretutto, era stata riconosciuta la necessità di intervenire, tuttavia la maggioranza del Consiglio degli Stati ha ritenuto preferibile la soluzione del Consiglio federale prospettata nella nuova ordinanza, la OVAmal. Soluzione che però si basa sulla riduzione volontaria delle riserve. A dimostrazione - osserva il titolare del Dss - che forse il tema non è ben conosciuto, dato che già oggi esiste questa facoltà, ma viene usata in maniera assai limitata dagli assicuratori».
Afferma ancora De Rosa: «Per noi l’importante era un’adesione di principio, da parte della Camera dei Cantoni, all’iniziativa. Abbiamo un sistema che negli ultimi anni ha fatto esplodere le riserve, che ora superano gli 11 miliardi di franchi». Riserve, evidenzia De Rosa, «che andrebbero ridotte visto che a causa della pandemia siamo in una situazione straordinaria, che avrà conseguenze economiche e sociali». Secondo l’iniziativa ticinese, le riserve di un assicuratore sono da considerarsi eccessive "se risultano superiori al 150% del limite normativo": in tal caso l’assicuratore “è tenuto” a ridurle “sino al raggiungimento” della soglia indicata. «Addirittura - osserva De Rosa - noi suggeriamo una soglia più alta di quella proposta - il 100 % - dal Consiglio federale con la nuova ordinanza. Gli Stati hanno però optato per la proposta governativa».
Ora la parola passa al Consiglio nazionale. «Dove la strada sarà più difficile - riprende il direttore del Dss -. Vedremo di impegnarci ancora di più per far passare la nostra iniziativa. Da un nostro calcolo, introducendo l’obbligo di riduzione delle riserve si riuscirebbe a bloccare l'aumento dei premi per due, tre anni. Poi, sia chiaro, se un assicuratore ha avuto delle perdite comprovate si può discutere ed eventualmente non obbligarlo a ridurre le riserve. Come cantone, quel che per noi conta è ottenere l’adesione del Nazionale. Ripeto, non sarà facile. Ma ci batteremo affinché gli interessi dei cittadini non siano subordinati a quelli di alcune lobbies».