Ticino

Molino, il Gran Consiglio decide di non parlarne

Torna in Commissione socialità il rapporto per istituire un mediatore. La maggioranza vuole aggiornarlo in funzione degli eventi di sabato.

(Ti-Press)
31 maggio 2021
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Del Molino si parlerà più avanti. Questa la decisione presa stasera dal Gran Consiglio. L’assemblea ha rinviato in Commissione Sanità e Socialità il rapporto per l’istituzione di un mediatore nominato dal Consiglio di Stato. La figura sarebbe chiamata a gestire l’intera faccenda, triangolando tra autogestiti, città e Cantone. Il rapporto firmato da Raoul Ghisletta (Ps) e Tiziano Galeazzi (Udc) chiedeva anche che l’esecutivo si impegnasse per portare la ricerca di una soluzione a livello cantonale.

La maggioranza dei granconsiglieri ha deciso di rimandare la questione e di aggiornare il rapporto dopo i fatti di sabato notte e il ritiro di alcuni dei firmatari. Contraria al rinvio – a eccezione dei Verdi – la sinistra (Mps, Pc, la maggior parte del Ps) e Più donne, che ritenevano opportuno chiarire subito le vicende luganesi, che tra l'altro vedono coinvolta anche la Polizia cantonale. La proposta di rimandare l'incarto in Commissione è arrivata dai banchi dell’Udc, con Sergio Morisoli a ricordare l’einaudiana necessità di “conoscere per deliberare”, insomma di chiarire prima gli sviluppi scatenati dalle ruspe. D’accordo con lui Lega e partiti ‘borghesi’.

Il breve confronto è stato particolarmente animato. Lapidario in particolare l’Mps, con Matteo Pronzini ad augurarsi ironicamente che il comandante della Polizia Cantonale Matteo Cocchi «decida di sgomberare il parlamento», secondo lui pieno di «burattini». Toni duri e urla sono d’altronde arrivati anche da destra, che definendo «teppisti» gli autogestiti ha contribuito al battibecco. Ora l’auspicio di tutti è che il nuovo passaggio in commissione sia rapido e che i chiarimenti e adeguamenti necessari permettano il ritorno in aula il più presto possibile.

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