La richiesta: migliori condizioni e qualità delle cure. La manifestazione si terrà domani alle 14 a Bellinzona
Gli applausi non bastano. Il personale sociosanitario chiede migliori condizioni di lavoro. A tal proposito è prevista una manifestazione domani, 29 maggio, alle 14 in Piazza Governo a Bellinzona. “I turni nei giorni festivi e di notte, la burocrazia, lo spostamento frequente dei giorni di riposo, i picchetti (ufficiali e ufficiosi) cui siamo sottoposti... spiegano perché noi operatrici e operatori sociosanitari siamo sovente stanchi”, si legge nell'appello unitario indirizzato al Cantone e ai Comuni.
Nello specifico le richieste sono un adeguamento in termini di salario e tempo libero, forme generalizzate di prepensionamento, avere a disposizione di più personale e una ripartizione dei compiti nelle strutture “che permetta di prendere a carico i pazienti con la calma e l'attenzione che si meritano”. Gli operatori, le associazioni di categoria e i sindacati chiedono dunque di mettere a disposizione i mezzi economici per migliorare le condizioni di lavoro e per garantire la qualità delle cure. Tutto questo anche per aumentare l'attrattività di queste professioni che registrano un alto tasso di abbandono.
Il Partito comunista, oltre alle rivendicazioni sindacali, ricorda le sue proposte in ambito sanitario, tra cui: abolire il numero chiuso nelle formazioni sanitarie e nelle facoltà di medicina, nonché impedire lo sfruttamento delle giovani leve, nazionalizzare la produzione farmaceutica e creare una cassa malati pubblica e unica.