A Locarno la prima ‘Walk of care’ per ribadire la necessità di migliorare le condizioni di lavoro
È andata in scena oggi pomeriggio nel cuore di Locarno la manifestazione "Walk of care". La prima nel suo genere in Ticino. A sfilare per le vie cittadine una cinquantina di persone: infermiere e infermieri, soccorritori, simpatizzanti e altri esponenti del personale curante hanno camminato assieme. Alcuni esibendo striscioni, altri distribuendo volantini e altri ancora esponendo a parole le proprie ragioni. Alla partenza abbiamo sentito alcuni di loro. Marco, infermiere, spiega: «L’obiettivo è mantenere alta l’attenzione sul voto popolare dello scorso mese di novembre, quando più del 60 per cento degli svizzeri hanno approvato l’iniziativa per cure infermieristiche forti. Da allora alcuni interventi ci sono stati, ad esempio con nuovi piani di formazione. Vanno bene, ma non bastano».
«È necessario un aumento del personale – gli fa eco Yvonne Willems Cavalli, presidente dall’associazione nazionale Apn-Ch (ente regolatore, infermiere/a di pratica avanzata) –. Contrariamente a quello che si pensa, ciò non causerebbe una crescita dei costi della sanità. Al contrario. È dimostrato che un numero corretto d’infermieri porta a una riduzione delle complicazioni per i pazienti nel corso della malattia, meno cadute e meno decessi. Inoltre, a nostro avviso, occorrono anche nuovi approcci nella qualità delle cure». Concetti ribaditi pure dal primo interlocutore: «In termini di servizi abbiamo tanto, ma manca il personale per garantire una maggiore qualità».
«L’iniziativa di portare in Ticino una "Walk of care" è partita dal basso – spiega Enrico Borelli del sindacato Unia –. Si è costituito un gruppo promotore composto da 20-25 persone. Con la camminata si vuole sviluppare una dinamica per favorire l’attenzione e la discussione sulle problematiche del settore, allo scopo di difendere il principio di buone cure grazie a buone condizioni di lavoro». Va detto che buone condizioni di lavoro evitano anche un numero elevato di abbandoni della professione (cosa che oggi avviene) e quindi, automaticamente, un maggior numero d’impiegati che resta nel settore.
Nel volantino distribuito alla popolazione durante la manifestazione sono specificati anche altri concetti importanti. Il voto sull’iniziativa per cure infermieristiche forti rappresenta "un segnale chiaro e un primo passo nella giusta direzione – vi si legge –. Consiglio federale e parlamento devono ora adoperarsi affinché l’iniziativa non venga svuotata di contenuti. È davvero urgente investire massicciamente nella formazione e migliorare le condizioni di lavoro per favorire la qualità delle cure nell’interesse dell’insieme della popolazione. Ma anche per evitare che molte, troppe colleghe abbandonino la professione in quanto esauste e prive di prospettive". E ancora: "riconoscere la professionalità e il lavoro dei curanti equivale a garantire il valore delle cure che ogni individuo merita di avere".
Al corteo, che ha attraversato la Piazza Grande, hanno preso parte pure alcuni soccorritori dell’ambulanza: «Il nostro vuol essere un gesto di solidarietà nei confronti dei colleghi – afferma una soccorritrice ausiliaria –. Ma vogliamo anche far capire l’importanza del nostro ruolo, spesso complesso per le diverse sfaccettature: arriviamo per primi e dobbiamo gestire situazioni talvolta difficili, non solo dal punto di vista sanitario».
Va inoltre ricordato che il ruolo del personale curante durante le fasi acute della pandemia di Covid-19 è stato strategico. Una situazione d’emergenza, durata mesi e mesi, che "ha acuito le gravi problematiche che investono le nostre professioni e il nostro settore – si legge sempre nel volantino –. Ritmi di lavoro sempre più serrati, pressioni e stress che hanno superato i livelli di guardia". E gli applausi, per altro meritati, di quei giorni devono ora potersi concretizzare in misure per migliorare la situazione.
La prima "Walk of care" ticinese non resterà un unicum. Sono previste altre iniziative che si inseriscono in un discorso più ampio che mira "a sradicare dal settore sanitario logiche produttive e a considerare le cure come un bene comune e un diritto inalienabile della popolazione, che va garantito a ciascuno di noi e che dovrebbe essere posto al centro della società", recita infine il volantino. Il 12 maggio, giornata mondiale delle infermiere e degli infermieri, saranno previsti altri eventi e un nuovo raduno.