Economia

Fallimenti in forte aumento (anche) in Ticino

I rilievi della società di informazioni economiche Bisnode relative al periodo gennaio-aprile

Ti-press
26 maggio 2021
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I fallimenti aziendali risultano essere in lieve crescita in Svizzera, ma aumentano nettamente in Ticino: lo indicano i dati pubblicati oggi dalla società di informazioni economiche Bisnode D&B, che mette anche in luce un boom di nascite di nuove imprese, salite a un livello record.

Nel periodo gennaio-aprile le ditte che hanno dovuto chiudere per insolvenza sono state 1261 a livello elvetico, l'1% in più dello stesso periodo del 2020. In Ticino la progressione è stata del 19% (a 94), una crescita superata solo da Zugo (+31%), Ginevra (+30%), Vallese (+28%) e - con numeri assoluti però ridottissimi - Uri e Obvaldo. In contro tendenza sono invece i motori economici del paese quali Zurigo (-22%) e Basilea Città (-38%), come pure i Grigioni (-10% a 19).

Dopo un lungo periodo di calo - causato dai provvedimenti adottati per contrastare l'epidemia di coronavirus - le bancarotte sono quindi tornate ad aumentare, constatano gli specialisti di Bisnode D&B. In termini assoluti i comparti più interessati dalle saracinesche abbassate sono stati quelli degli artigiani (-15% a 201), della ristorazione (+7% a 159) e del commercio all'ingrosso (+10% a 118).

Ai fallimenti per insolvenza vanno poi aggiunti quelli per lacune nell'organizzazione (articolo 731b del Codice delle obbligazioni): il numero complessivo nei primi quattro mesi sale così a 1930 (+2%) a livello svizzero, a 207 in Ticino (+13%) e a 26 nei Grigioni (-13%).

Se vi sono aziende che chiudono, altre aprono i battenti: le nuove iscrizioni nella Confederazione sono state 17'545 nei primi quattro mesi, valore da primato e in progressione del 24% su base annua. Ancora più marcato (+25%) è il balzo del Ticino, che vede 789 nuove realtà d'impresa, mentre i Grigioni (+24% a 374) si muovono perfettamente in linea con la media nazionale.