'Opportuno il ballottaggio a Bellinzona e la nostra è stata una campagna corretta', ribatte il presidente dei liberali radicali Speziali all'omologo socialista
«È andata alla grande, al di là delle attese. Una vittoria su tutta la linea!». Gongola Fabrizio Sirica nel commentare la riconferma del socialista Mario Branda alla carica di sindaco di Bellinzona nella sfida con il municipale liberale radicale Simone Gianini. Un responso delle urne così chiaro, il copresidente cantonale del Ps non se l'aspettava. «Nessuno se lo aspettava. I più ottimisti fra i sostenitori di Branda - aggiunge Sirica - prevedevano uno scarto di 1'500 voti. Invece Branda ne ha ottenuti oltre 3mila in più di Gianini. Un risultato netto. È un successo davvero notevole per Mario. Che per giunta ha vinto praticamente ovunque nei quartieri, anche nelle roccaforti liberali degli ex Comuni».
Il ballottaggio a Bellinzona: fra quelli svoltisi in Ticino, il più importante politicamente, pensando anche alle elezioni cantonali del 2023. «Mi dicono che ho poco 'fair play'. Sarà. Tuttavia la mia analisi è questa: il Plr, secondo me, ha pagato una certa arroganza - riprende il copresidente dei socialisti ticinesi -. I liberali radicali hanno voluto il ballottaggio, ma non si è mai capito bene il senso politico di questa mossa. Nelle loro proposte non c'è stata discontinuità rispetto al passato». Un passato in cui Branda «si è sempre comportato in maniera responsabile», in cui «ci ha messo sempre la faccia come sindaco, anche per errori o manchevolezze da parte del Municipio, sebbene fossero attribuibili non al Ps bensì ad altri partiti», osserva Sirica alludendo in particolare alla vicenda dei sorpassi di spesa. E allora quella del Plr, rincara, «è stata una mossa dettata dalla voglia di potere, finalizzata unicamente a riconquistare la poltrona di sindaco persa anni fa».
Nessuna arroganza, ribatte Alessandro Speziali. «Ho già sentito un sacco di reazioni provenienti dal nostro partito e da fuori che smentiscono l'aggettivo usato da Sirica - sostiene il presidente cantonale del Plr -. Ci siamo buttati nel ballottaggio con coraggio e in tanti all'interno e all'esterno del partito ritenevano opportuno questo passo. Peraltro la campagna di Simone è stata corretta, tutt'altro che arrogante». Le urne hanno comunque premiato Branda. Una domenica avara di sole e politicamente amara per Gianini e il suo partito. «Ci aspettavamo qualche punto percentuale in più per il nostro candidato alla carica di sindaco, pur essendo consapevoli - puntualizza Speziali - dell'estrema difficoltà dell'impresa, dato che Mario Branda, va riconosciuto, è stato ed è un bravo sindaco, è riuscito a intercettare il consenso dei quartieri e anche delle cosiddette roccaforti liberali: quello odierno è stato un voto di stima per la sua conduzione del Municipio. Insomma, nei prossimi tre anni a Bellinzona dovremo come Plr lavorare ancor di più e meglio». Stiamo al presente, scontata la domanda: cosa non ha o non avrebbe funzionato in casa liberale radicale nell'elezione per il sindaco? «Ho visto un partito compatto, che ha lavorato molto. Però non è bastato. Forse - continua il presidente del Plr - avremmo dovuto profilarci maggiormente nel proporre una visione alternativa di Bellinzona, con qualche progetto forte per la Città. Ma col senno di poi siamo tutti allenatori».
Dal presente al futuro. Al rinnovo dei poteri cantonali del 2023 e in particolare alla corsa per il Consiglio di Stato. Nel Ps c'è l'annunciata non ricandidatura del titolare del Dipartimento educazione cultura e sport Manuele Bertoli. Ma c'è anche questa brillante rielezione di Branda a sindaco.... «Adesso cogliamo e ci godiamo il momento, cioè la bella vittoria di oggi - afferma un diplomatico Sirica -. Come Direzione e come Ufficio presidenziale non abbiamo ancora abbozzato la discussione per il 2023. È però chiaro - precisa - che quello di Mario Branda, la cui forza politica è ulteriormente aumentata con il voto odierno, è uno dei nomi che non si potrà non prendere in considerazione nella composizione della lista per il governo. Una riflessione su di lui e con lui andrà quindi sicuramente fatta. Ora però le sue priorità sono altre. Il lavoro in Municipio e come sindaco non gli mancherà davvero. Saprà ripagare la fiducia accordatagli dagli elettori. Nel partito inizieremo ad affrontare il tema delle elezioni cantonali - argomenti, nomi ed eventuali alleanze - a breve, medio termine: nel giro di un anno bisognerà infatti avere in chiaro gran parte delle idee. Il 2023 non è lontano». Nel Plr, fa sapere Speziali, «non si sta ancora pensando alle persone da mettere in lista per le 'cantonali', il vivaio comunque lo abbiamo. Stiamo però già coltivando i temi e le proposte sui quali concentrare l'azione del partito: preferisco che il Plr ragioni prima di tutto sui contenuti».