Bellinzonese

Branda: ‘Mi chiedo se il ballottaggio sia d’aiuto’

Il sindaco uscente di Bellinzona commenta la decisione del Plr e di Simone Gianini di richiamare gli elettori alle urne

Mario Branda e Simone Gianini (Ti-Press)
22 aprile 2021
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«Guardo ovviamente con rispetto ma anche con fiducia a questa sfida. Non sono però veramente sorpreso dalla decisione del Plr e di Simone Gianini», premette il sindaco uscente e di quindicina Mario Branda commentando la decisione comunicata oggi di portare i bellinzonesi al voto di ballottaggio. La domanda che molti elettori potrebbero porsi: al di là dei rispettivi partiti e aree politiche di riferimento – che da sole rappresentano solitamente un chiaro spartiacque, ma che a Bellinzona durante le ultime due legislature hanno lavorato a braccetto per avviare e concretizzare l’aggregazione e le fasi successive – cosa lo distingue da Simone Gianini? «Mi rispecchio nel programma di questo Municipio, in ciò che è stato proposto e fatto durante le ultime due legislature, prima e dopo l’aggregazione, e di cui porto la responsabilità come sindaco da nove anni. Compete piuttosto allo sfidante spiegare in cosa si distingue dal sottoscritto e dalla linea politica seguita».

‘Non sono escluse ripercussioni politiche’

Se da una parte il ballottaggio può essere considerato un esercizio democratico salutare, dall’altra corre pur sempre il rischio di suscitare attriti, più o meno marcati a dipendenza degli sfidanti e della storia politica personale e locale. «Quella di Simone Gianini – commenta Mario Branda – è certamente una decisione legittima e democratica. E capisco il Plr, che per oltre un secolo è stato abituato a governare, per non dire dominare, la scena politica della vecchia Bellinzona e dei Comuni del comprensorio; capisco naturalmente anche il suo desiderio di correggere la ‘anomalia’ rappresentata da un sindaco che non è espressione del partito di maggioranza relativa. Detto questo, non credo che il ballottaggio pregiudichi automaticamente il lavoro e la collegialità del Municipio. Tuttavia sul piano politico generale non sono neppure escluse a priori ripercussioni di cui oggi è difficile prevedere natura ed entità. Non so dire se questo rischio sia stato adeguatamente considerato, come non so se sia stato adeguatamente tenuto conto del fatto che il ballottaggio, oltre a comportare dei costi, rischierà di rallentare almeno in questa prima fase l’azione dell’esecutivo».

Le vecchie beghe che frenavano

Il riferimento è per i rapporti politici extra-Municipio e per le questioni problematiche ancora pendenti e che attendono una risoluzione: «Il finale di legislatura – ricorda il sindaco di quindicina – si è rivelato piuttosto complicato e inoltre sono in cantiere progetti molto importanti per lo sviluppo della città, alcuni dei quali faranno anche discutere. Un contesto nel quale mi chiedo se un confronto politico di questo tipo sia d’aiuto». Gianini e il Plr lo ritengono invece salutare, non da ultimo per la Città stessa. E potrebbe anche essere l’occasione per mettere in luce le differenze personali, oggi non sempre intelligibili, al contrario del periodo precedente le due ultime legislature. «Differenze, o beghe, che avevano però anche intralciato l’azione politica della Città», rimarca Mario Branda.

La presidente sezionale: ‘Sindaco di tutti’

«Siamo molto tranquilli perché riteniamo che Mario Branda, rieletto per la terza volta, abbia tutte le carte in regola per continuare a essere il sindaco di tutti», attacca Martina Malacrida Nembrini, presidente del Ps di Bellinzona: «Lo dico considerando la sua personalità, il suo modo di essere e la modalità con cui si è assunto la responsabilità di trainare Bellinzona durante le ultime due legislature». Se da una parte la decisione liberale radicale è certamente legittima e democratica, «dall’altra avremo un inizio di legislatura rallentato per quattro settimane, cui si aggiunge anche il costo economico generato dal ballottaggio». La domanda è: partito a parte, cosa distingue i due pretendenti? «Mario Branda si distingue per la sua spiccata attenzione verso le minoranze, la qualità della vita, i valori ecologici. Ideali che promuove con risultati tangibili. Segnalo anche la sua capacità personale e politica di far convergere sensibilità diverse su obiettivi comuni, come pure la capacità di comunicare all’interno dell’istituzione e verso l’esterno, la popolazione. L’operatività messa in campo dall’Esecutivo dimostra in definitiva quanto sia forte la concordanza interna. Ciò che segna una differenza marcata rispetto a talune precedenti legislature».