Il voto di oggi in Gran Consiglio apre una fase incerta, sia a livello parlamentare sia a livello di nomine. In casa Ppd parlano solo le ‘duellanti’
Nessuno del gotha Ppd parla dopo che la candidatura ufficiale di Maddalena Ermotti-Lepori alla vicepresidenza del Gran Consiglio è naufragata in Aula. Da noi sollecitati, né il presidente cantonale e deputato Fiorenzo Dadò né il capogruppo Maurizio Agustoni hanno voluto commentare l’accaduto, che suona come una sorta di smacco. Eppure delusione e disappunto erano ‘palpabili’. Disappunto, è parso di capire, nei confronti del gruppo Plr che, stando a indiscrezioni da noi raccolte, avrebbe in precedenza garantito il voto alla candidata ufficiale del Ppd, cioè Ermotti-Lepori. Ma Ghisolfi è stata ampiamente sostenuta anche dalla Lega. La grande maggioranza dei socialisti ha invece optato per Ermotti-Lepori. La candidata 'istituzionale' però non ce l'ha fatta. E ora ci si domanda quali conseguenze avrà il voto di oggi sia per i lavori nelle commissioni, sia per le future nomine, a cominciare da quelle in magistratura.
A parlare è invece Nadia Ghisolfi, che con la ‘Regione’ commenta un successo dal retrogusto per lei amaro: «Dispiace che si sia dovuti arrivare a questo per sottolineare l’importanza di alcuni principi come l'esperienza e la continuità a livello parlamentare per arrivare ad assumere determinate cariche». Trenta voti più della candidata ufficiale del proprio partito significa essere stata apprezzata più all’esterno che nel Ppd? «Il voto è segreto, quello che credo sia stato apprezzato oggi è il portare avanti i miei principi più che i nomi. Non credo ci sia una mancanza di rispetto nei miei confronti o della collega, per determinati ruoli il parlamento evidentemente ha raccolto il mio invito a considerare gli anni di esperienza e l'impegno».
Anche Ghisolfi ha ovviamente partecipato alla riunione di gruppo durante la pausa, e quando le chiediamo che aria tiri risponde che «mi sembra giusto che ci siamo trovati per parlarne come gruppo, ci siamo confrontati, abbiamo cercato di capire come mai sia andata in questo modo. Siamo volenterosi e convinti di andare avanti insieme e lavorare per il bene del paese e del partito». Era e resta Ppd insomma? «Certo». Stando a nostre informazioni, infatti, non è in corso alcun ragionamento sulla sua posizione nel partito nonostante la candidatura comunque annunciata al gruppo in anticipo. A parlare con ‘laRegione’ è anche Maddalena Ermotti-Lepori: «Sicuramente non posso dire di essere contenta, ma accetto il voto del Gran Consiglio e andrò avanti con il mio lavoro» ci risponde laconica e con lo sguardo che dice tutto sul suo stato d’animo.