Anche la Lega interroga il governo sul fatto che alcune deduzioni fiscali non saranno integrali nell’anno della pandemia
Sul mancato riconoscimento integrale delle spese professionali nella dichiarazione d’imposta 2020 a causa del lavoro ridotto o da casa, si registra anche un’interrogazione della Lega dei ticinesi, primo firmatario il capogruppo in Gran consiglio Boris Bignasca. Anche Carlo Lepori, a nome del Ps, ha chiesto lumi negli scorsi giorni al governo proponendo la soluzione zurighese. La notizia è stata anticipata dal nostro giornale.
Quali le motivazioni del fisco? A seguito della chiusura di molte attività commerciali e produttive e dell’introduzione del telelavoro in particolare durante la primavera, ma pure nella seconda parte del 2020, il fisco considera non pertinente concedere le deduzioni fiscali menzionate nella loro integralità. Per le “altre spese professionali” il forfait di 2'500 franchi verrebbe considerato come limite massimo.
Da qui la richiesta al Consiglio di Stato, tra le altre cose, “di rivedere la decisione della Divisione delle contribuzioni del Dfe, rinunciando alla riduzione di alcune deduzioni fiscali, che di fatto comporta un aumento delle imposte a carico delle cittadine e dei cittadini”. Inoltre, “dato che il telelavoro è stato imposto pure nel 2021, è intenzione della Divisione delle contribuzioni di ridurre le deduzioni fiscali anche nella dichiarazione d’imposta 2021?”.
“Sono state date istruzioni alle tassatrici e ai tassatori affinché le deduzioni fiscali non siano prese in considerazione, in particolare, ma non solo, nel periodo indicato in precedenza?”. “Il Consiglio di Stato è consapevole che il Cantone rischia di esporsi a migliaia di contenziosi con i contribuenti, che provocherebbero una mole di lavoro di accertamento probabilmente eccessiva?”.