Nel 2020 triplicati sia i sostegni sia le richieste di aiuto: 'Il lockdown ha creato ulteriore disagio finanziario ai residenti già al limite della povertà'
Il 2020 che sta andando a concludersi, caratterizzato dalla pandemia di coronavirus, ha visto triplicate le richieste di aiuto giunte al Soccorso d'inverno Ticino. Sono state 1'031 a fronte delle 354 dello scorso anno, che hanno portato al sostegno di circa duemila persone, compresi 752 bambini. È lo stesso Soccorso d'inverno a comunicarlo, dando notizia del fatto che sono stati elargiti oltre 858mila franchi di aiuti (nel 2019 si è arrivati a 220mila franchi) per 932 prestazioni totali. “Il Ticino è stato il primo cantone colpito dalla pandemia - si legge nella nota stampa -. Il lockdown di marzo, imposto dal governo per affrontare questa crisi, oltre aver creato un ulteriore disagio finanziario ai residenti con dei redditi già situati al limite della povertà, ha messo in difficoltà un'altra fascia della popolazione che in precedenza godeva di finanze sufficientemente solide”. A fronte di questa emergenza il Soccorso d'inverno “ha quindi reagito immediatamente tramite la distribuzione di buoni acquisto per generi di prima necessità, soprattutto ai lavoratori indipendenti che hanno dovuto sospendere l'attività e che si sono trovati all'improvviso senza alcun tipo di reddito. A fine marzo erano già stati distribuiti ben 700 buoni, durante l'anno si è raggiunto il ragguardevole importo di 81mila franchi”.
Tempi particolari richiedono azioni particolari, quindi i progetti del Soccorso d'inverno si sono allargati anche “all'aiuto alle persone per raggiungere l'autosufficienza, all'aiuto allo studio per ragazzi e giovani adulti, all'aiuto a 360 gradi rivolto agli indipendenti”.