Cassa malati, la commissione parlamentare: la proposta Mps-Pop-Indipendenti è in contrasto con una socialità mirata e costerebbe al Cantone fino a 70 milioni annui
Sarebbe "in contrasto con una socialità mirata" e risulterebbe, a conti fatti, piuttosto salata per le casse pubbliche. Pone l'accento su questi due aspetti la maggioranza della commissione parlamentare 'Sanità e sicurezza sociale' nel dire no all'iniziativa parlamentare con cui Mps-Pop-Indipendenti (prima firmataria Simona Arigoni Zürcher) chiedono che il Cantone si accolli "integralmente gli oneri relativi ai premi dell'assicurazione malattia di base per tutti i giovani fino ai 16 anni e per i giovani in formazione (scolastica o professionale) dai 16 ai 25 anni". Lo Stato paghi i premi di cassa malati? L'iniziativa, si afferma nel rapporto stilato dal liberale radicale Giorgio Galusero e, come indica una nota commissionale, firmato oggi (tranne che dal Ps), "non risponde al principio di giustizia sociale che dovrebbe prevalere in questi ambiti". La proposta, osserva la maggioranza, "è infatti in contrasto con una socialità mirata e rivolta a chi ha veramente bisogno. Per le famiglie meno abbienti, beneficiarie delle prestazioni Laps (la Legge sull'armonizzazione e il coordinamento delle prestazioni sociali, ndr.), una maggiore presa a carico dei premi di cassa malati nei termini proposti comporterebbe automaticamente una riduzione equivalente della prestazione: risulta quindi chiaro che proprio queste fasce di popolazione non avrebbero nessun miglioramento della loro situazione economica, mentre si andrebbe a favorire famiglie con redditi anche importanti".
E poi c'è l'impatto finanziario, tutt'altro che trascurabile, che l'iniziativa avrebbe per l'ente pubblico. "Per il Cantone assumersi i premi di cassa malati per tutti i minorenni e per chi è in formazione fino a 25 anni (che complessivamente sono almeno 65mila) comporterebbe un carico finanziario considerevole che annualmente potrebbe anche raggiungere i 70 milioni di franchi", si sottolinea nel rapporto, con il quale la maggioranza, in linea con la posizione del governo, sollecita il plenum del Gran Consiglio a respingere la proposta del Movimento per il socialismo. Rapporto in cui si ricorda anche l'audizione della prima firmataria in commissione: "A precisa domanda a sapere se poteva entrare in linea di conto una possibile soglia al fine di limitare la partecipazione dello Stato entro un determinato reddito, la collega Zürcher ha ribadito che il loro scopo è la gratuità per ogni cittadino".
«Se chiedessimo al Cantone di pagare i premi dei giovani sotto un certo reddito, si dovrebbe peraltro mettere in piedi un apparato per verificare chi ne può beneficiare e chi no. Il che sarebbe un problema. La nostra proposta evita quindi di complicare il sistema», sostiene Simona Arigoni Zürcher, interpellata dalla 'Regione'. «Sapevamo che non è nell'interesse del governo e della commissione concedere questo aiuto, ma bisogna considerare che negli anni è diventato sempre più difficile ricevere i sussidi di cassa malati. I tagli ci sono stati e ammontano a svariati milioni», rileva ancora la granconsigliera.
Il Ps non ha sottoscritto il rapporto. «Ma non faremo neppure un rapporto di minoranza favorevole all'iniziativa, la quale - aggiunge Raoul Ghisletta, da noi contattato - genererebbe notevoli costi per il Cantone, per un intervento ad annaffiatoio. Il problema comunque esiste e sono gli importi importanti che le famiglie con figli devono versare per i premi di cassa malati, ma di questo si sta già discutendo in sottocommissione sulla scorta di vari atti parlamentari sul tema».