Ticino

‘Elezioni comunali, confermato il 18 aprile’

La Sezione enti locali scrive ai municipi. Della Santa: stiamo studiando le necessarie misure per garantire il regolare e corretto esercizio del voto

'Agevolare il voto per corrispondenza' (foto Ti-Press)
27 novembre 2020
|

Nessun cambiamento per il momento: l’appuntamento del 18 aprile con le urne rimane. Lo ha comunicato l’altro ieri ai Comuni la Sezione enti locali: “Il Consiglio di Stato tiene inoltre a informare tutti i Comuni che non sono previste ulteriori proroghe per le prossime elezioni comunali, che si terranno dunque nel mese di aprile 2021, con una legislatura di 3 anni”. Vale a dire un anno in meno della legislatura regolare. L’accenno al rinnovo dei poteri locali è contenuto nella newsletter che dal Dipartimento istituzioni la Sel ha indirizzato a sindaci, municipali, segretarie e segretari comunali nel giorno in cui il governo ha annunciato l’estensione al 18 dicembre dei provvedimenti in vigore per contenere in Ticino la diffusione del coronavirus. A proposito quindi delle comunali, scrive ancora la Sezione, “fa pertanto sempre stato quanto indicato nel relativo Decreto esecutivo del 18 marzo 2020”. Decreto varato durante la prima ondata pandemica e nel quale il Consiglio di Stato segnalava che “le elezioni per il rinnovo dei Municipi e dei Consigli comunali per il periodo 2020-2024, previste domenica 5 aprile 2020, sono annullate e rinviate a domenica 18 aprile 2021”, poiché "la situazione di emergenza e il rispetto delle norme sanitarie adottate dalle autorità federali e cantonali non permetterebbero di eseguire regolarmente le operazioni di voto e di spoglio delle schede" e "le operazioni di spoglio necessiterebbero di tempi ben più estesi o dovrebbero essere differite”.

«So di alcuni Comuni che sollecitano una riflessione sulla data del prossimo 18 aprile, invitando a valutare l’ipotesi di un ulteriore rinvio delle comunali ad autunno: finora però non ci è giunta alcuna richiesta formale in tal senso - afferma, interpellato dalla ’Regione’, il responsabile della Sezione enti locali Marzio Della Santa -. In ogni caso, come abbiamo appena scritto ai Comuni, il governo conferma la data del 18 aprile 2021, non intravedendo sinora ragioni per rimandare nuovamente il rinnovo degli esecutivi e dei legislativi locali». Contrario a un possibile rinvio si dichiara intanto il Comitato della Conferenza dei sindaci del Malcantone, “convinto che rimandando per la seconda volta il diritto di voto, si toglie alla popolazione lo strumento più importante a favore della democrazia”, si legge in una nota firmata dal presidente, il sindaco di Vernate Giovanni Cossi.

’Agevolare il voto per corrispondenza e rendere sicure le operazioni di spoglio’

Riprende Della Santa: «Cancelleria dello Stato, Centro sistemi informativi e Sezione enti locali hanno fondamentalmente due obiettivi, che tengono conto del persistere della pandemia». Quello «di garantire lo svolgimento delle operazioni di spoglio nella massima sicurezza sanitaria per le persone che partecipano a questa fase, cosa che potrebbe comportare tempi un po’ più lunghi del normale per conoscere i risultati». E quello, continua il capo della Sel, «di agevolare il voto per corrispondenza, sostenendo per questo in maniera adeguata i Comuni». Concretamente? «Per esempio invitandoli a mettere l’affrancatura sulle buste per evitare che elettrici ed elettori debbano recarsi negli uffici postali per acquistare il francobollo. Stiamo comunque elaborando - aggiunge Della Santa - alcune proposte che verranno discusse con i Comuni e, se del caso, con la Posta. Come Sezione enti locali intendiamo inoltre, d’intesa con la Cancelleria, raccomandare alle formazioni politiche l’utilizzo, durante la campagna elettorale, di videoconferenze, social e altri canali per tenere i contatti con i propri affiliati». Insomma «stiamo ragionando su queste e altre misure che, anche in un ipotetico lockdown il prossimo aprile, consentano stavolta il regolare e corretto svolgimento delle elezioni comunali. Misure anche innovative che potrebbero accendere o riaccendere nei cittadini l’interesse per le istituzioni e la politica».

È intanto a tutt’oggi pendente al Tribunale federale il ricorso con il quale gli avvocati Fiorenzo Cotti, Annie Griessen Cotti e Pierluigi Zanchi hanno contestato in marzo la decisione governativa di annullamento e rinvio delle comunali programmate per lo scorso 5 aprile. Venticinque le pagine inoltrate a Mon Repos. “Siamo coscienti - scrivono fra l’altro i tre locarnesi - della delicata situazione in cui versano il Ticino e l'intera Confederazione (...), il presente ricorso va letto, soprattutto dal lettore esterno, dal pubblico, dal cittadino, come strumento per capire quali sono i limiti da porre al governo nell’utilizzo dello Stato di necessità", che l’Esecutivo aveva dichiarato su tutto il territorio cantonale con la risoluzione dell'11 marzo. Si è in attesa del verdetto dei giudici di Losanna. E in particolare di conoscerne le motivazioni.