Ticino

Ampi spazi, mascherine ... per elezioni in sicurezza

Pandemia e 'comunali', il presidente del governo: municipi invitati ad adottare le misure di loro competenza. Riunioni e assemblee: le spiegazioni della Sel

26 gennaio 2021
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Il Tribunale federale lo ha affermato nella recente sentenza con cui ha bocciato il ricorso di tre locarnesi contro la decisione presa il marzo scorso dal Consiglio di Stato di annullare a causa della pandemia le elezioni comunali in programma per il 5 aprile 2020 e di posticipare le medesime al 18 aprile di quest’anno. Il rinvio per un periodo di un anno "è considerevole” e “prossimo al limite della proporzionalità", hanno scritto i giudici della prima Corte di diritto pubblico respingendo comunque la tesi della violazione del diritto di voto dei cittadini invocata da coloro che si erano rivolti a Mon Repos. Il Tf è stato chiaro e la data rimane quella stabilita. “Non sono previste ulteriori proroghe per le prossime elezioni comunali, che si terranno domenica 18 aprile 2021, con una legislatura di tre anni: a questo proposito fa sempre stato quanto indicato nel Decreto esecutivo” del governo “del 18.3.2020", ha ribadito, dal Dipartimento istituzioni, la Sel, la Sezione enti locali, nella nota aggiornata sul tema Covid-19 che ha indirizzato ieri ai Comuni.

Le operazioni di voto e quelle di spoglio

E sempre di ieri è la risposta del governo in Gran Consiglio all’interpellanza “Elezioni comunali 2021, quali prospettive?", inoltrata una decina di giorni fa dalle deputate di Più Donne Tamara Merlo e Maura Mossi Nembrini. I servizi dell’Amministrazione cantonale, ha affermato il presidente del Consiglio di Stato Norman Gobbi, «stanno elaborando i piani organizzativi che tengano conto di vari scenari di diffusione dell’epidemia nel periodo in cui si terranno le operazioni di voto e di spoglio». Operazioni di voto che si tengono nei Comuni «e spetta a questi adottare le misure più appropriate» in vista del 18 aprile. «Occorre considerare che gli elettori fanno un ampio uso del voto per corrispondenza e verosimilmente aumenterà ulteriormente la quota di schede votate con questa possibilità - ha aggiunto il direttore del Dipartimento istituzioni -. Ciò comporterà un numero minore di elettori che si recheranno all’ufficio elettorale, a votare di persona». Il governo «ha invitato i Comuni a prendere i provvedimenti di loro competenza per consentire l’esecuzione delle attività elettorali tutelando la salute degli elettori e dei funzionari comunali: si tratta per esempio di garantire il rispetto della distanza di 1,5 metri tra le persone e la messa a disposizione degli uffici elettorali di locali e spazi ampi per le operazioni di voto, di registrazione delle buste del voto per corrispondenza e di preparazione delle cassette con le schede da consegnare alle autorità cantonali per lo spoglio». Un’ulteriore misura «consiste nel garantire la disponibilità di un numero di persone sufficiente per fare fronte a eventuali quarantene che coinvolgano i membri degli uffici elettorali e i funzionari comunali». Oltre a queste e ad altre misure che i Comuni «reputeranno opportune», gli stessi «dovranno mettere a disposizione degli uffici elettorali e del personale incaricato delle operazioni elettorali il materiale sanitario: mascherine, disinfettante, guanti».

Dalle operazioni di voto a quelle di spoglio, che, ha ricordato il presidente del governo, «sono effettuate a livello cantonale e i servizi cantonali stanno preparando i piani». A dipendenza della «situazione epidemiologica» del prossimo aprile, «potrebbe entrare in considerazione uno scenario in cui lo spoglio delle schede avverrà in modo più lento rispetto alle elezioni passate per la necessità di limitare il numero di persone impiegate in queste attività e per tutelare la salute delle persone coinvolte: è probabile anche la messa a disposizione di ulteriori spazi per lo svolgimento delle operazioni di spoglio per garantire un maggior distanziamento tra le persone». Lo spoglio pertanto «potrebbe anche necessitare di tempi più lunghi rispetto alle elezioni passate quando i risultati degli esecutivi erano pubblicati la domenica del voto e quelli dei legislativi entro il lunedì successivo».

La Sezione enti locali richiama misure e limiti

Tornando alla nota aggiornata dalla Sezione enti locali sulla questione Covid, il documento contiene le risposte “ad alcune domande poste di frequente dai Comuni”. A quest'ultimi la Sel segnala che nella nota "si specifica anche che le assemblee di natura politica (ad esempio in vista dell’approvazione delle liste elettorali e delle prossime elezioni comunali) possono essere tenute con una presenza di al massimo 50 persone". Alle riunioni di municipio è ammessa la presenza di altre persone? "Sì, durante gli incontri degli esecutivi comunali possono partecipare anche terze persone, nella misura dello stretto necessario e rispettando tutte le misure di protezione”. E ancora: “Si possono tenere le riunioni dei gruppi di consiglio comunale? Sì. Le riunioni di gruppi politici si possono tenere, purché concomitanti con l’attività degli organi legislativi. Si possono tenere le riunioni degli organi e gremi politici e partitici? Sì, le riunioni degli organi politici, così come quelle di gruppi politici anche al di fuori dell’attività degli organi legislativi sono ammesse, ma con un limite massimo di 50 persone e per gli scopi esposti sopra. Le assemblee di altri enti di diritto pubblico si possono svolgere regolarmente? Sì, ma solo le assemblee inderogabili. È ammessa la raccolta di firme? Sì. Resta ammissibile come da disposizioni federali”. La raccolta di firme «può avvenire ma anche in questo caso nel rispetto delle misure di protezione: bisogna fra l’altro evitare assembramenti», rileva il capo della Sezione enti locali Marzio Della Santa, da noi interpellato. Ci si sta dunque organizzando per elezioni comunali in sicurezza.