Con un'interrogazione Ay e Ferrari denunciano: non è accessibile a studenti in quarantena se non di classe
“L'accesso all'insegnamento deve essere garantito anche agli allievi in quarantena”. Lo sostiene il Partito comunista che, con un'interrogazione firmata dai suoi deputati Ay e Ferrari, denuncia: “In ormai un buon numero di sedi scolastiche vi sono allievi asintomatici costretti alla quarantena in quanto il coronavirus avrebbe colpito un proprio famigliare. La scuola però in queste situazioni non fornisce la possibilità dagli studenti di seguire le lezioni a distanza: questa opportunità è garantita, infatti, solamente quando è tutta la classe a finire in quarantena”.
In più, “ad aggravare la situazione ci risultano poi anche alcuni casi di allievi che, pur non essendo malati e nemmeno soggetti a quarantena obbligatoria, di fatto sono costretti a rinunciare a frequentare la scuola in presenza, abitando con familiari appartamenti alle categorie a rischio e che temono di contagiare” scrive il Pc.
Stando al Sindacato indipendente degli studenti e apprendisti (Sisa) l'accesso all'insegnamento, si legge, sarebbe “non autorizzato” in modo unanime “sia dalla Sezione dell'insegnamento medio superiore sia dal Collegio dei Direttori delle scuole medie superiori”. Le motivazioni? “Aspetti tecnici irrisolti, componenti delicate di natura didattica, difficoltà organizzative, difficoltà a unire due didattiche differenti (quella a distanza e quella in presenza)”.
Per tutti questi motivi, Ay e Ferrari chiedono al governo “per quale motivo un insegnante non potrebbe tenere acceso il computer con il microfono e la videocamera oppure lo schermo condiviso, quali sono le difficoltà organizzative riscontrate concretamente?”. E ancora: i comunisti chiedono di “conoscere meglio cosa si intenda con ‘aspetti tecnici irrisolti’ e con ‘componenti delicate di natura didattica’“.