L'artigiano di Astano scrive al Gran Consiglio chiedendo il rimborso al 100% delle perdite subite dai cittadini toccati dalle decisioni della politica
L'artigiano Andrea Genola, già molto attivo nel contestare la Legge sulle imprese artigianali e il relativo albo poi abrogati, torna alla carica. E lo fa osservando la crisi sociale scoppiata a seguito della pandemia di coronavirus e delle misure prese della politica, lanciando una petizione urgente al Gran Consiglio. “Prima dell'introduzione di un nuovo lockdown”, scrive Genola, “per rispetto ai principi di uguaglianza e responsabilità individuale e sociale garantiti dalla Costituzione svizzera e ticinese di decidere che si apra una discussione parlamentare sulla proporzionalità delle misure Covid e se le stesse perseguono il fine previsto dai piani pandemici (...) e che si valuti se le misure già prese (...) abbiano arrecato più danni che benefici all'intera società ticinese”. Di più: l'artigiano di Astano chiede “il rimborso al 100 per cento delle perdite subite dai cittadini toccati dalle misure o in alternativa che sia imposto agli stipendiati con soldi pubblici, che non hanno lavorato ma hanno percepito lo stipendio al 100%, di rimborsarne il 20% allo Stato in favore delle casse di disoccupazione”. Infine, la petizione chiede “che venga sospeso a tutti i comuni il diritto di decidere sul moltiplicatore d'imposta comunale come fatto per Astano, e che venga introdotto un moltiplicatore cantonale unico”.