Ticino

Maltempo, riecco il lago tra le vie cittadine

Allagamenti e danni nelle valli e sul Piano di Magadino, con piante sulle strade, smottamenti, tetti divelti dal vento e black out. Oltre confine due morti.

Ci si è preparati all'esondazione del Lago Maggiore e lui è tornato a far capolino in città. Il lungolago e alcune vie sono state allagate nella notte di sabato su domenica, complice l'impressionante portata dei corsi d'acqua che, dalle valli e dal Piano di Magadino, hanno contribuito a un innalzamento celere del livello del Verbano. L'esondazione era stata prevista ed è quindi stato possibile correre ai ripari. La Polizia Comunale di Locarno già nella giornata di sabato aveva infatti chiuso alcune strade e fatto allontanare i veicoli dai posteggi situati nelle vicinanze del lago. Laurent Filippini, capoufficio corsi d'acqua del Dipartimento del Territorio, allontana però i timori di una ulteriore crescita del livello del lago: «Domenica attorno a mezzogiorno il Verbano ha toccato il suo livello massimo di 195,5m. Da quel momento in poi ha iniziato a scendere. Un rientro lento, anche perché se è vero che sono attese ulteriori precipitazioni nei prossimi giorni, è altrettanto vero che esse non saranno di grande intensità».

In molti sono rimasti stupiti dalla rapidità dell'innalzamento delle acque lacustri: «In totale il lago è salito di 2,5 metri, con punte di 12 cm all'ora. Non è una cifra anomala, perché sappiamo che il Verbano reagisce molto velocemente in caso di prolungate e intense piogge. Lo abbiamo già vissuto in passato. Il grande bacino imbrifero porta molta acqua nei fiumi. Rispetto alle precedenti piene, questa volta abbiamo avuto precipitazioni sparse in tutto il Ticino e non concentrate in zone ristrette, com'è stato il caso del mese di agosto»– conclude il nostro interlocutore. 


Sono comunque state giornate di danni e disagi per il maltempo in gran parte del Locarnese. Colpiti soprattutto i collegamenti viari e le linee della corrente. Smottamenti hanno interessato la Valle Onsernone, dove la strada cantonale in territorio di Crana è stata chiusa (e riaperta solo qualche ora più tardi) a causa della caduta di parecchio materiale sulla carreggiata (nella zona ex lavatoio, non nuova a eventi del genere). Due auto posteggiate nottetempo ai bordi della strada sono finite sotto i detriti. In bassa valle, ad Auressio, una pianta è invece caduta sul tetto di una casa (disabitata), danneggiandolo. 
Lavoro incessante anche per i Civici pompieri di Locarno, con una trentina di interventi causati dall'ondata di maltempo. Una quindicina di militi ha dovuto fronteggiare allagamenti, taglio di piante cadute sul campo stradale e messa in sicurezza. Da segnalare anche la mobilitazione dell' Unità d'intervento tecnica nei pressi dell'aeroporto Cantonale di Magadino, per il recupero di alcuni veicoli e rimorchi da cantiere rimasti sommersi nell'argine di contenimento del fiume Ticino.

Varie zone della regione private di corrente

Sollecitata, sabato, pure la squadra esterna della Società elettrica sopracenerina (Ses). Le violente folate di vento sono state all'origine di guasti sulle linee primarie 16 kV in diverse zone del comprensorio. Per diverse ore la rete elettrica è rimasta fuori servizio nelle Centovalli, in Valle Onsernone, in Vallemaggia , in Valle Verzasca, a Cardada-Cimetta e in Val Malvaglia. L'alacre lavoro dei tecnici impegnati e la collaborazione assicurata da alcuni partner esterni ha permesso di ripristinare l'erogazione della corrente già domenica mattina. Priorità è stata data alle abitazioni primarie e domani proseguiranno le operazioni di ripristino per alcuni casi particolari e residenze secondarie.

Fiume Ticino, 14 anni fa l'ultimo uscita dagli argini

Era dall’ottobre 2006 che il Fiume Ticino non usciva dai consueti argini andando a invadere, da Bellinzona in giù, la diga sommergibile riservata al pascolo. Ciò che alle prime ore di sabato ha obbligato alcuni allevatori a mettere in salvo tre distinti gruppi di mucche a Sementina, Gudo e Quartino. Le operazioni si sono sono svolte senza particolari problemi. Meno bene è andata a due produttori di miele che da qualche anno avevano posizionato le arnie (alcune decine) lungo la diga sommergibile all’altezza di Gudo: la forza delle acque le ha letteralmente spazzate via e quando il fiume tra sabato sera e domenica è tornato a scorrere nella sua sede abituale non vi era più alcuna traccia delle api. Più a est ad aver subito disagi è stata anche la pista di go-kart. Quanto all’anomalo forte vento da sud, questo nella notte fra venerdì e sabato ha abbattuto diversi alberi senza tuttavia ferire nessuno ma danneggiando il parco giochi Incontro di Sementina e demolendo un capanno degli attrezzi in un giardino privato a Giubiasco. Attimi di apprensione anche in viale Guisan a Bellinzona, nonché accanto alla Banca Raiffeisen di Monte Carasso e, poco più sopra, in zona Pairolo dove si è reso necessario l'intervento dei Servizi urbani cittadini per spostare gli alberi caduti al suolo. Il limo depositato sui pascoli dovrà ora essere gestito dal Consorzio correzione fiume Ticino: per quanto possibile sarà rimosso e in ogni caso i prati saranno sottoposti a particolari lavorazioni per facilitare la ricrescita della preziosa erba di cui vanno ghiotte mucche e pecore. Provvidenziali peraltro gli interventi di asportazione detriti avviati nelle passate settimane dal medesimo consorzio lungo i torrenti Progero a Gudo e Riarena a Cugnasco, i cui letti erano stati invasi durante il nubifragio del 31 agosto impedendo un regolare deflusso delle acque, che in caso d'improvviso innalzamento rischiavano d'invadere le vicine strade e zone abitate.

Oltre confine due morti e danni ingenti

Una crescita così rapida del lago, come quella che si è registrata nella notte tra venerdì e sabato, non si era mai vista dal 1942, dall'entrata in servizio dello sbarramento della Miorina a Sesto Calende. A spingere all'insù il livello del Verbano, passato dai 36 centimetri sopra lo zero idrometrico della Miorina di venerdì mattina alle 8 (ora in cui sono incominciate le forti perturbazioni), ai 266 centimetri di ieri pomeriggio, un forte afflusso che a lungo ha superato i 7000 metri cubi d'acqua al secondo. Questo anche perchè la pioggia caduta ha ha superato il record storico del 1958. Una quantità senza precedenti che nel Verbano-Cusio-Ossola, così come in tutto il Piemonte, dove sono state registrate due vittime e numerosi danni, ha provocato diversi smottamenti che hanno interessato anche la statale 34 del Lago Maggiore e la statale 337 della Valle Vigezzo, oltre alla provinciale della Cannobina. Notevoli i danni anche a privati, come quello subito da due pastori nomadi ossolani, zio e nipote: l'esondazione a Migiandone di Ornavasso di fiume Toce, uno degli affluenti del Verbano, ha inghiottito oltre mille dei loro animali. Un'ondata improvvisa che ha travolto pecore, capre, asini e un cane. I due pastori che nei giorni scorsi erano scesi dalle montagne della Valle Anzasca sono riusciti a salvare 200 tra pecore e capre. Il più anziano dei due pastori in pochi istanti ha visto andare in fumo 50 anni di duro lavoro.