Il picco delle precipitazioni si è registrato tra le 11.00 e le 17.00 di sabato. Le aree più colpite sono state il Gambarogno e il Piano di Magadino
Ecco il bilancio del fine settimana di maltempo: complessivamente si stimano costi pari a circa 800mila franchi per sgomberi e ripristini.
Il picco delle precipitazioni si è registrato tra le 11.00 e le 17.00 di sabato e le aree più colpite sono state il Gambarogno, il Piano di Magadino e, più in generale, il Bellinzonese, la Valle Riviera, la Valle di Blenio e il Basso Moesano.
"Grazie all’impegno sul territorio di centinaia di persone (Cantone, Comuni, Consorzi, pompieri, volontari, ecc.) – si legge in una nota del Dipartimento del territorio (Dt) –, e alla preziosa collaborazione come pure al supporto fornito da MeteoSvizzera, i fenomeni meteorologici dello scorso fine di settimana non hanno fortunatamente avuto conseguenze sui cittadini, la cui incolumità è stata salvaguardata".
Nelle prossime settimane il Dt appronterà un rapporto dettagliato sull’evento, e insieme agli Enti locali interessati verranno definite le misure da adottare per il corretto ripristino delle singole situazioni.
L’evento ha prodotto sul territorio un numero importante di fuoriuscite di corsi d’acqua di versante con trasporto solido, come pure di frane e smottamenti, che nelle prossime settimane verranno inventariati nel dettaglio. Si è inoltre registrato il riempimento di diverse vasche di contenimento, che hanno svolto al meglio il loro compito e che nelle prossime settimane dovranno essere accuratamente svuotate per ripristinare la loro funzione.
Diverse anche le case d’abitazione che sono dovute essere temporaneamente evacuate durante l’evento. Nel frattempo, quasi tutti gli abitanti hanno potuto fare rientro nelle proprie abitazioni e al momento restano solo tre abitazioni che non hanno ancora riottenuto l’abitabilità: a Bissone, Gudo e Sant’Abbondio.
Anche le vie di comunicazione hanno subito dei disagi non indifferenti, ed è stata interrotta la linea ferroviaria che attraversa il Gambarogno.
Nel Sottoceneri le portate massime sono state raggiunte nella tarda serata di venerdì, durante la prima fase della perturbazione, senza raggiungere livelli di rilievo. Nella giornata di sabato è stato il Sopraceneri a essere maggiormente interessato e il fiume Ticino a Bellinzona ha rapidamente raggiunto una portata di 850 metri cubi al secondo, un valore che si ripresenta ogni 2-3 anni. Sabato notte l’evento ha toccato principalmente la Vallemaggia: nel fiume Maggia a Locarno domenica mattina sono stati misurati quasi 1'500 metri cubi al secondo, una piena anch’essa con ricorrenza ogni 3-4 anni.
Nei corsi d’acqua minori, sollecitati dalle precipitazioni intense di venerdì sera e di sabato mattina, le piene corrispondono a periodi di ritorno più elevati, indicativamente intorno ai 20 anni e localmente anche superiori.
Il livello del lago di Lugano è cresciuto tra venerdì e sabato di 18 centimetri, senza generare alcun problema; la quota del lago Maggiore è aumentata di 1,20 metri e nelle prossime ore è atteso un ulteriore incremento, di circa 20 centimetri fino alla stabilizzazione prevista nella notte tra lunedì e martedì. Anche il livello del Verbano non desta al momento alcuna preoccupazione e si trova ancora lontano dal limite di esondazione a Locarno.
Le zone maggiormente colpite sono state: dapprima il Sottoceneri, con il Basso Ceresio, in particolare a Bissone - dove si è verificata una colata detritica, con una casa evacuata - e il Basso Malcantone, con l’esondazione della roggia di Magliaso. Successivamente sono stati interessati: il Ticino centrale con il Gambarogno, il Piano di Magadino e i suoi versanti, Cugnasco-Gerra, Lavertezzo-Piano, Tenero e Gordola; la Valle Riviera, Preonzo, Osogna e Cresciano. Esondazione di torrenti e riali minori con importanti quantitativi di materiale trasportato, assieme a scoscendimenti locali hanno provocato allagamenti localizzati e perturbato o interrotto momentaneamente la viabilità in diversi punti. La linea FFS verso Luino è tuttora interrotta a Vairano a seguito di uno smottamento.
Per quanto concerne le strade si sono registrati diversi disagi al traffico: l’evento ha interessato il piano di Magadino, le strade di collegamento tra Locarno e Bellinzona e il Gambarogno. Si segnalano in particolare: una frana sulla strada per Indemini (zona valle della Neve) che ha danneggiato un cantiere, una frana sulla strada per Pugerna, ad Arogno in corrispondenza di un punto già conosciuto per eventi simili in passato, il cedimento di un muro a Fusio e altri eventi di minore portata.
Tra le principali aree toccate da problemi maggiori di viabilità con danni di lieve entità alle strade provocati da torrenti si segnalano: il Valegion a Preonzo, la zona San Bartolomeo a Vogorno, Cugnasco-Gerra, Riazzino e nel Gambarogno tra Magadino e Gerra.
Complessivamente, le conseguenze per le strade cantonali sono state lievi. L’unica strada al momento ancora chiusa al traffico - la cui riapertura è prevista in mattinata - riguarda l’accesso alla stazione di San Abbondio.