Lo ha deciso questa mattina la commissione 'Giustizia e diritti'. Il presidente Luca Pagani: necessario 'un ventaglio più ampio di candidati'
Sarà riaperto per quindici giorni il concorso per il rinnovo delle cariche di procuratore pubblico (pp). Lo ha deciso la Commissione parlamentare ‘Giustizia e diritti’ durante la riunione straordinaria di questa mattina. «Siamo arrivati a questa decisione, perché abbiamo maturato il convincimento che le condizioni, rispetto al momento in cui il concorso è stato pubblicato, sono mutate», spiega a ‘laRegione’ Luca Pagani, presidente della commissione. Il deputato popolare democratico si riferisce al fatto che «un procuratore pubblico si è nel frattempo ritirato» e ciò significa che «vi è sicuramente un posto libero in magistratura». D’altro canto vi è il rapporto del Consiglio della magistratura nel quale è «stato formulato un preavviso negativo» nei confronti di cinque pp. In questo contesto la decisione presa oggi permetterà dunque di «disporre cautelativamente di un ventaglio più ampio di candidati fra i quali scegliere» per il nuovo mandato decennale in seno al Ministero pubblico che inizierà il 1° gennaio 2021 e terminerà il 31 dicembre 2030.
Ricordiamo che è proprio la ‘Giustizia e diritti’ che proporrà al parlamento cantonale quali procuratori pubblici eleggere. Parlamento che avrà quindi l’ultima parola in materia. Intanto però il tempo stringe visto che i mandati dei pp scadono il 31 dicembre. Per questo motivo «dobbiamo assolutamente decidere entro la fine dell’anno», sottolinea Pagani. Infatti, il concorso sarà riaperto «per 15 giorni a partire probabilmente da domani o, altrimenti, da venerdì». In ogni caso farà stato «la pubblicazione sul Foglio ufficiale». In seguito «le eventuali nuove candidature saranno valutate dalla Commissione di esperti indipendenti». In base a queste valutazioni «stileremo poi il rapporto con le nostre proposte di nomina all’attenzione del Gran Consiglio». Rapporto che sarà inviato «il prima possibile», per far sì che il parlamento possa pronunciarsi «entro la fine dell’anno» e possibilmente anche prima di dicembre.
La riapertura del concorso è di fatto rivolto a candidati ‘esterni’ visto che finora si sono proposti tutti i procuratori in carica (eccetto uno che si è ritirato circa un mese dopo la scadenza dei termini, il 3 giugno scorso) e sette altri aspiranti procuratori pubblici. Fra quelli in carica vi sono ovviamente anche i pp che hanno ricevuto un preavviso negativo da parte del Consiglio della magistratura. Queste 26 persone «non dovranno tuttavia ripetere la procedura», precisa Pagani. Non dovranno quindi né sostenere nuove audizioni, né ricevere nuovi preavvisi.
Il concorso riaperto per un nuovo mandato decennale in seno al Ministero pubblico non riguarderà, invece, l’incarico di procuratore generale attualmente ricoperto da Andrea Pagani, che è stato ricevuto in audizione questa mattina dalla ’Giustizia e diritti’, assieme a Werner Walser, presidente del Consiglio della magistratura. Sono pure stati ascoltati Ivo Eusebio e Agnese Balestra-Bianchi, rispettivamente presidente e membro della Commissione di esperti indipendenti per l’elezione dei magistrati.
Tema delle audizioni è ovviamente stato anche il rapporto del Consiglio della magistratura che «questa mattina abbiamo iniziato ad approfondire», sottolinea Luca Pagani. L’obbiettivo è «capire il modo in cui si è arrivati» al preavviso negativo per cinque procuratori pubblici: ovvero ad esempio comprendere «quali accertamenti sono stati fatti, quali informazioni sono state raccolte e così via. Anche perché i toni del rapporto erano sicuramente decisi e questo ha sollevato qualche domanda». Domande alle quali «qualche risposta c’è già stata, ma continueremo ad approfondire la questione». Una decisione definitiva in merito ai cinque pp ‘bocciati’ sarà presa «in occasione del rapporto con le nostre proposte di nomina che sarà trasmesso al Gran Consiglio», conclude il presidente della ‘Giustizia e diritti’. Commissione che tornerà a riunirsi lunedì 28 settembre 2020.