Ministero pubblico

Pp bocciati, il rapporto in 'Giustizia e diritti'

La commissione parlamentare sollecita (e riceve) il documento del Consiglio della magistratura

14 settembre 2020
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È da oggi nelle mani della commissione parlamentare ’Giustizia e diritti’ il rapporto nel quale il Consiglio della magistratura (Cm) preavvisa le candidature dei procuratori pubblici uscenti che hanno postulato un nuovo mandato decennale (1. gennaio 2021-31 dicembre 2030). Nel documento, sollecitato in mattinata al Cm dalla stessa commissione, figurano quindi anche i preavvisi negativi, e le relative motivazioni, alla rielezione di ben cinque pp - cosa di cui la ’Regione’ ha dato notizia venerdì scorso - in vista dell’imminente rinnovo delle cariche in seno al Ministero pubblico da parte del Gran Consiglio, chiamato ad eleggere ventuno magistrati, procuratore generale incluso. Il Consiglio della magistratura ha preavvisato favorevolmente la rielezione di quindici pp, e tra questi l'attuale pg Andrea Pagani, mentre ha ritenuto non idonei, come detto, cinque procuratori.

I rimproveri del Cm

Al concorso, scaduto ai primi di giugno, si erano ripresentati tutti i procuratori in carica. Nelle settimane successive vi sono state le dimissioni di un magistrato. Sono poi scattate le audizioni dei pp in corsa condotte dal Consiglio della magistratura. Venerdì la clamorosa notizia: la bocciatura delle candidature di cinque procuratori decretata dall’autorità che vigila sul funzionamento del sistema giudiziario ticinese. Tra i problemi riscontrati dal Consiglio della magistratura, stando a quanto riportato stasera dalla Rsi, vi sarebbero, a seconda dei candidati, mancanza di produttività e precisione e tendenza ad allungare i tempi nella gestione delle pratiche. Un magistrato, sempre secondo l’emittente di Comano, sarebbe stato criticato dal Cm per l’eccessiva autoreferenzialità e per una mancanza di equilibrio nel giudizio personale che rischierebbe di nuocere tanto all’imputato quanto al Ministero pubblico: atteggiamenti intemperanti verso i superiori completerebbero la lista. I preavvisi non sono vincolanti. L’ultima parola sul destino sia dei procuratori ritenuti idonei dal Consiglio della magistratura, sia di quelli considerati non idonei dallo stesso, sempre che decidano di non ritirare la candidatura, l’avrà comunque l’autorità che nomina procuratori e giudici, ovvero il Gran Consiglio.

In passato? Non risultano né richiami formali né ammonimenti 

La palla è però adesso nel campo della commissione ’Giustizia e diritti’. Che non ha voluto attendere oltre per prendere visione del rapporto di due pagine e dunque per leggere la manciata di righe che motivano i cinque preavvisi negativi e per capire quale sia stata la loro genesi. Dagli approfondimenti commissionali ci si attende dunque un’aupicabile chiarezza su quali dati ed eventuali segnalazioni (partite da chi?) si sono basate le valutazioni del Consiglio della magistratura. Il quale non risulta aver mai adottato provvedimenti nei confronti dei cinque magistrati, così come non emerge traccia di situazioni a loro addebitabili nei suoi rendiconti. E non risultano neppure richiami formali o ammonimenti da parte della direzione del Ministero pubblico. Nella riunione di stamattina la ’Giustizia e diritti’, stando a nostre informazioni, ha anche sollecitato la Commissione di esperti indipendenti a trasmetterle il rapporto nel quale i periti preavvisano, sempre all’indirizzo del parlamento, le candidature 'esterne' di sette aspiranti procuratori pubblici. Al concorso hanno infatti partecipato anche avvocati (un paio), segretari giudiziari e cancellieri, tra cui una persona oggi professionalmente attiva al Tribunale penale cantonale. 

Seduta straordinaria

Lunedì prossimo è in programma una riunione straordinaria della commissione ’Giustizia e diritti’. Straordinaria perché nella settimana nella quale c’è la sessione di Gran Consiglio, come la prossima, non vi è di regola seduta commissionale. Straordinaria perché il tempo stringe. I mandati in Procura scadono infatti alla fine di quest’anno. Lunedì prossimo la ’Giustizia e diritti’ dovrebbe sentire il presidente del Consiglio della magistratura, il giudice d’Appello Werner Walser, e un rappresentante della Commissione di esperti indipendenti. Il 21 se ne saprà di più o se ne dovrebbe sapere di più dell'agenda dei lavori della commissione per fare piena luce sulla bocciatura decisa dal Cm di un quarto della squadra del Ministero pubblico.